La gestione delle colonie feline ad Asti finisce al centro della programmazione politica per il 2026. A risollevare la questione è la consigliera di opposizione Vittoria Briccarello (Uniti si può), che attraverso una proposta formale indirizzata all'assessorato all'Ambiente e agli uffici competenti, delinea una strategia per affrontare l'emergenza gatti, in particolare per quanto riguarda la degenza dei felini.
Locali comunali per la degenza e un fondo dedicato
Secondo Briccarello, che ha incontrato l'assessore Luigi Giacomini, gli operatori del canile e i volontari dell’associazione Difesa felini, il punto più critico è oggi il ricovero dei gatti subito dopo la sterilizzazione. "Il reperimento di un locale sgombero comunale sarebbe fondamentale per offrire una breve degenza ai felini che necessitano di un luogo sicuro per il recupero", spiega la consigliera.
Per sostenere economicamente l'iniziativa, Briccarello annuncia l'intenzione di presentare un emendamento da 3mila euro alla prima variazione di bilancio utile del 2026. La cifra, destinata al canile, non è stata inserita nelle sedute di dicembre a causa delle procedure di gara in corso, ma rimane una priorità per la prossima fase amministrativa.
Sponsor privati per il canile: la strada del nuovo Codice appalti
Una seconda proposta innovativa riguarda l'attivazione di contratti di sponsorizzazione. L'idea è quella di cercare partner privati interessati a sostenere il canile municipale e la gestione dell'emergenza felini attraverso forniture, servizi o dazioni di denaro. Briccarello richiama le norme del Codice dei contratti pubblici che consentono l'affidamento di queste sponsorizzazioni previa pubblicazione di un avviso per almeno trenta giorni sul sito del Comune.
Questa strada permetterebbe di negoziare liberamente il sostegno con i soggetti interessati, garantendo però imparzialità e parità di trattamento. "Si tratta di valutare se questa strada possa essere funzionale attraverso un approccio plurale", sottolinea la consigliera, proponendo la convocazione di un incontro collegiale nel mese di gennaio tra uffici comunali, direzione del canile e associazioni protezionistiche.
L'obiettivo è trasformare quella che oggi è un'emergenza in un sistema organizzato che integri risorse pubbliche, volontariato e apporto dei privati, garantendo maggiore dignità e cura ai gatti delle colonie urbane che, in assenza di strutture adeguate, spesso faticano a trovare spazi sicuri per le fasi post-operatorie.


















