L’Orgoglio Astigiano è concetto amato da questa testata, ritenendolo, a buona ragione, dico io, importante per la crescita di Asti e dell’Astigiano. Tanto da dedicargli una rubrica settimanale, il sabato, sempre ricca di testimoni e testimonianze. La proposta odierna segue il filone, abbinando a tre luoghi iconici del capoluogo, tre persone o gruppi di persone che, per vari motivi, mi piace definire ambasciatori d’astigianità.
Cominciamo allora dal neogotico palazzo Medici del Vascello di piazza Roma, emblema della riappropriazione orgogliosa del grande medioevo cittadino, ai primi del ‘900. Il palazzo, nonostante edificato in un periodo in cui era in voga lo stile liberty, punta tutto sul passato, molto probabilmente per la volontà di Luigi Medici di esaltare il valore della famiglia, la sua, riportandola ai fasti di altre famiglie, di altri tempi.
Così fa replicare un castello che inglobasse la torre più alta della città, la Torre Comentina, lì dal XIII secolo. Oggi ancora sempre maestosa nelle sue importanti proporzioni e nell’altezza di 38,5 metri. Recentemente la rivista Medioevo ha dedicato una ventina di pagine ad Asti medievale e la copertina immortalava proprio questo palazzo. Insomma un simbolo.
In quel simbolo ha trovato casa un uomo di comunicazione, Ronni Massetti, che all’interno della torre, non ha solo preso sede con la sua struttura di consulenza, ma ha creato una boutique di eccellenze enogastronomiche rivolta principalmente ai turisti, con l’obiettivo di raccontare e promuovere l’Astigiano, partendo dalle storie delle aziende presenti nei dintorni di Asti e dai loro prodotti d’eccellenza.
Seconda tappa, Collegiata di San Secondo. Altro simbolo cittadino assai carico di storia. Chiesa gotica tra le più antiche di Asti. Imperdibile il suo interno, tra quel gioiello di barocco piemontese che è la cappella di San Secondo, arricchita da quindici Palii datati 1700 e 1800, il grandioso polittico di Gandolfino, raffigurante l'adorazione dei Magi, resti di affreschi tre-quattrocenteschi e la antichissima cripta che custodisce il reliquiario cinquecentesco, in argento, contenente le ossa di San Secondo. Tanto con cui affascinarsi per finire all’esterno con la lunetta del portale d’entrata, opera quattrocentesca di Andrea d’Asti e ancora più in alto la statua del santo. Statua troppo in alto per accorgersi della sua giovane età, che la denota come imitazione. E l’originale? Ecco, l’originale trecentesco è a Quarto d’Asti, custodita nel giardino della Tenuta Il Capitolo, antica dimora con più di mille anni di storia. La vita di quella cascina e della città di Asti vanno di pari passo, eretta dai Capitolari della Curia Astense, intorno alla fine del 1800 fu acquistata da Calimano De Benedetti. Oggi è di proprietà dei suoi discendenti, la famiglia Bonaccorsi. Negli ultimi tempi l'azienda agricola si è evoluta in location per eventi, dove è facile incontrare affascinati visitatori e turisti.
Per arrivare alla terza testimonianza d’orgoglio astigiano e al terzo posto iconico cittadino dobbiamo spostarci fino al Complesso di San Pietro, sorto nel XII secolo, in un’area esterna alla cerchia di mura, come ospedale gerosolimitano e sede, dalla sua costruzione fino al 1798, dell’Ordine dei Cavalieri di Gerusalemme, detti anche Cavalieri di Malta. E’ costituito da vari edifici, databili tra il XII secolo e XV secolo, tra cui la chiesa Rotonda, costruita tra il 1110 e il 1130, a imitazione della Rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Al momento chiusa per restauro, in modo da inserirla al più presto nel percorso europeo delle Rotonde del Santo Sepolcro. A lato, la quattrocentesca cappella Valperga dove un tempo era custodita e venerata la bellissima statua lignea fine trecentesca della Madonna del Tempo. Statua che arrivava dalla precettoria astigiana dei Templari e che oggi, dopo varie originali vicissitudini, è godibile nella nuova chiesa di San Pietro. Tutto questo a due passi dalla sede di Mangiaben, idea imprenditoriale di tre ragazzi astigiani con tanta voglia di ricercare, selezionare e proporre in un e-commerce il meglio della gastronomia d’alta gamma, dall’Astigiano e dal Piemonte.