La filosofia e le sue voci | 27 maggio 2023, 09:00

Le style c'est la liberté

Nuovo appuntamento con le riflessioni di Simone Vaccaro, per la rubrica "La filosofia e le sue voci"

Immagine elaborata da Arena Philosophika

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[L]a semplice convinzione della psicologia ingenua secondo la quale, nel momento in cui prendiamo una decisione, il suo esito è libero e non interamente determinato dall'attività cerebrale [...] è implausible da un punto di vista scientifico, perché si pone in contraddizione con la nostra credenza in un universo deterministico

John Dylan Haynes, Posso prevedere quello che farai

Ma sarà davvero così? Sarà davvero possibile prevedere ogni singola reazione, ogni singola mossa e decisione sulla base di una osservazione scientifica? La nostra libertà è davvero così facilmente barattabile con quel piatto di lenticchie quale è la conoscenza perfettamente deterministica? Questo è il grande dibattito, sempre più attuale al raffinarsi delle scoperte in ambito neuroscientifico: esiste il libero arbitrio? O è un modo che noi abbiamo per raccontarci la storiella di essere liberi? Non sarebbe più elegante - e meno pretenzioso - seguire quanto gli scienziati hanno sperimentato con tanto di prove a supporto delle loro affermazioni? Ora sappiamo, grazie agli esperimenti di Libet, che "prendiamo la decisione" di sollevare il braccio pochi millesimi di secondo prima di prendere consciamente la decisione di sollevare il braccio: possiamo ancora definirci liberi? Se tutto segue un percorso determinato causalmente, per quanto complicato possa essere ripercorrerne la serie, la domanda vien da sé: quale spazio assegnare al nostro libero arbitrio?

Dibattito notevole. Ma credo che sia viziato da due errori profondi, che vorrei sottolineare. E cioè, l'identificazione di libertà e libero arbitrio e la contrapposizione netta ed esclusiva di libertà e determinismo. Il rischio cui incorre è quello di divenire un confronto estremamente dotto, in bilico tra teorie filosofico-teologiche e risposte scientifiche, ma che segue il modello di quei teologi, eruditissimi, che a un Giobbe disperato per la perdita di tutto, si appellano ad una conoscenza estranea alla sofferenza dell'uomo. 

Libertà, libero arbitrio e determinismo sono in rapporti conflittuali da sempre. Però non sono né incompatibili né contraddittori. E questo perché la visione del mondo deterministica è essa stessa libertà. È l'esser-determinato stesso a essere libertà. Il libero arbitrio sarebbe in quest'ottica un epifenomeno, l'applicazione pratica dell'essere-libero. Una selezione tra più alternative. Che la scelta di mangiare la torta al limone anziché quella al cioccolato sia determinata da stati neurofisiologici tali da farmi propendere per la possibilità A e non per la B non nega minimamente la mia libertà. La decisione, pertanto, sarà sempre imputabile alla mia libertà di scelta. Perché essa non è il non essere determinati, ma il modo in cui si viene determinati, il modo in cui noi veniamo determinati ad agire differentemente da ogni altro essere umano. Il modo con il quale noi raccogliamo raggi di mondo (Merleau-Ponty). Ed è plastico e in evoluzione; la libertà è un processo, è il nostro stile, la nostra visione del mondo, la nostra biografia. Ognuno di noi è uno stile: per questo siamo liberi. Per questo è una nostra responsabilità da assumere. La libertà è il poter usare l'aggettivo possessivo - il mio, il nostro, il loro. È lo stile a determinarci, ma lo stile è la nostra stessa libertà.

Simone Vaccaro

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Simone Vaccaro

Mi sono laureato in filosofia della religione presso l’Università degli Studi di Torino, discutendo una tesi dal titolo: Filosofia come linguaggio di fede in Karl Jaspers.

Professore a chiamata presso scuole secondarie di primo e secondo grado e ricercatore per passione, animo seminari e caffè filosofici presso l’Istituto Istruzione Superiore “V. Alfieri” di Asti.

Sono interessato principalmente alle questioni metafisico-ontologiche (che sono meno noiose di quanto possano sembrare!) e alla natura (teor)etica del pensiero filosofico.

Dal 2019 sono cofondatore e coredattore del blog filosofico Arena Philosophika, nato come piattaforma di confronto, di incontro e laboratorio estetico-concettuale.

Se volete essere catturati dal colorato mondo di Arena Philosophika, cliccate qui www.arenaphilosophika.it

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