Storie di Orgoglio Astigiano | 28 ottobre 2023, 11:45

Storie di Orgoglio Astigiano. Il moto club Alfieri: "Il nostro sogno fuori dal cassetto? Organizzare la Sei Giorni Internazionale di enduro"

50esima storia di Orgoglio, dedicata a una realtà storica del nostro territorio, nata nel 1990. "Il momento più bello? Dall'inizio a oggi"

Da sx: Giorgio, Roberto e Valter

Da sx: Giorgio, Roberto e Valter

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone See you again, di Wiz Khalifa e Charlie Puth, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

 

Mi sono sempre chiesta cosa si provasse a sentirsi davvero parte di qualcosa. Di un team, di una squadra. 

Al moto club Vittorio Alfieri di Asti sono particolarmente legata e affezionata. Più che uno storico sodalizio di motociclisti e appassionati di motori, è un grande gruppo di amici, che fanno cose fighissime e che ogni mercoledì si ritrovano tutti insieme per scambiarsi esperienze.

Confesso. Non ho compreso la vera essenza del moto club fino a che non ho assaggiato il "panino svuncio" di un normale mercoledì, dedicato agli hamburger. Quella roba fatta al momento, quelle roventi piastre vissute, quella birra in compagnia, quelle tavolate in cui si ride fino alle lacrime. Incontro, nella sede di via Croce Verde, Roberto "Bobo" Galati, attuale presidente, Giorgio Bandoli, il presidente storico del moto club (lo ha guidato dal 1995 al 2022) e Valter Carbone, presidente del Comitato Regionale Piemontese della Federazione Motociclistica Italiana, da sempre tesserato al moto club Alfieri. 

Ragazzi, facciamo un po' di ordine. Quando è nato il moto club e cosa faceva?

Ufficialmente è nato il 1 gennaio 1990, su iniziativa di un gruppo di 25 fondatori. È il primo moto club in Piemonte per numero di iscritti e gare organizzate. Riuniva e riunisce appassionati di enduro, motocross e mototurismo, organizzando gare, prestando assistenza nei Campionati e proponendo attività ludico-sportive, non solo nell’Astigiano.

La prima gara?

Fu proprio nel 1990, davanti alla sede dell'epoca, il Bar Piper di corso Casale. Fu un successo straordinario, da lì si capì il potenziale di questo progetto. Pochi mesi dopo essere nati contavamo già 67 iscritti. 

Tra le varie sedi cambiate nel tempo c'era anche la pista di Valmanera, giusto?

Esatto, location in cui, nel 1994, portiamo una tappa del Campionato Italiano Cadetti di enduro. Un grande obiettivo raggiunto.

Nel 1997 come moto club fate un'esperienza destinata a essere quasi un'anticipazione di quello che sarebbe avvenuto poi nel 2021

Sì, partecipiamo per la prima volta alla Sei Giorni Internazionale di enduro a Brescia, manifestazione che ogni anno dal 1913 assegna il titolo di Campione del Mondo di enduro a squadre nazionali. Siamo in gara con tre piloti scelti, rappresentando, insieme ad altri, la nostra Italia. Nel 2001 organizziamo il Campionato Europeo di enduro, una due giorni tenutasi a Bosio, in provincia di Alessandria. Nel 2013 il sodalizio astigiano è co-organizzatore della Sei Giorni di Enduro ad Olbia, in Sardegna. E poi nel 2021 realizziamo l'obiettivo più grande: organizzare questa competizione. Il sogno di ogni endurista appassionato, che si avvera.

Cosa ha voluto dire organizzare un evento di questa portata e riuscire nell'impresa?

Per noi è stato un onore organizzare la Sei Giorni Internazionale di Enduro, una manifestazione motociclistica che nel 1964 ha visto anche la partecipazione di Steve McQueen nella squadra nazionale degli USA su una Triumph, nella Germania dell’Est. In termini di forza lavoro, ha richiesto un impegno senza precedenti. L'organizzazione ha richiesto almeno 80 uomini dell'Alfieri, ma è stato bellissimo poter festeggiare i nostri primi trent'anni di attività portando a casa la buona riuscita di questo evento.

Talento e valore: apprezzarsi per essere apprezzati

Incredibile pensare a quanti obiettivi (organizzativi e sportivi) siano stati raggiunti dal moto club Alfieri in questi anni. Peccato che molti siano stati messi a segno al di fuori dell'Astigiano. Un'altra eccellenza costretta a guardarsi attorno. Atteggiamento sano, sanissimo, tipico di talenti che, consapevoli del proprio valore, vanno alla costante ricerca di nuovi stimoli e nuove opportunità. E spesso tutto quello che desiderano lo trovano altrove. Perché? Sono arrivata alla conclusione che il territorio lo fanno le persone. Forse, l'errore è sempre stato quello di darsi poco valore come comunità. Come puoi pensare che gli altri ti apprezzino se tu sei il primo a non farlo? 

Con il tempo sono transitate per il moto club personalità di spicco. Mi fate qualche esempio?

Ce ne sono stati tanti. Davide Soreca, ed esempio, Campione del Mondo Young di enduro, Fabrizio Carcano, Campione Italiano di Motorally, ad oggi Team Manager Husqvarna. Ex socio è stato anche Nicola Dutto, primo pilota paraplegico ad aver portato a termine l’Africa Eco Race (ex Parigi Dakar). Con Dutto abbiamo organizzato diverse edizioni di Winter e Summer Wheels.

Ad oggi il moto club Alfieri conta oltre 60 gare all'attivo. Un consiglio ai ragazzi?

A loro consigliamo di provare questa esperienza, perché crediamo sia formativa dal punto di vista fisico, ma soprattutto mentale. Serve abituarsi al sacrificio, all'allenamento, devi imparare a risolvere situazioni e problematiche nuove.

Il momento più bello?

Dall'inizio a oggi, le emozioni ogni mercoledì, di ogni volta che veniamo nella nostra sede, che è casa, è famiglia.

Non c'è moto club Alfieri senza divertimento. Cos'è il Trofeo Mutanda?

Da anni, ormai, celebriamo l’iscritto più rompiscatole strappandogli a sorpresa le mutande, omaggiandolo del “Trofeo Mutanda” e proclamandolo “Imperatore Assoluto". 

Questa, però, è ancora un'altra storia...

Il saluto ai lettori

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

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