Attualità | 05 marzo 2024, 07:20

Era il 5 marzo 1994, iniziava la straordinaria avventura di PrimaRadio

Trent'anni fa nasceva l'emittente che ha accompagnato a lungo le giornate degli astigiani. Enrico Cico, che fu uno dei 'protagonisti' ricorda quell'esperienza

Era il 5 marzo 1994, iniziava la straordinaria avventura di PrimaRadio

Era il 5 marzo 1994... 

Sembra il classico incipit delle fiabe, C'era una volta... ed in un certo senso una avventura è quella che voglio ricordare in quello che sarebbe stato il trentesimo compleanno di una radio, di PrimaRadio, non una radio, ma LA radio per chi la ha vissuta dall'interno. 

Ho usato il condizionale perché oggi, purtroppo, il progetto di PrimaRadio non c'è più ormai da diverso tempo. Il ricordo resta però ben radicato in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vivere quel momento magico, che coinvolse un gruppo di radiofonici di lunga esperienza (e non solo). 

Tutto prende le mosse da un'idea visionaria, moderna, dinamica di Don Elio Scotti, allora Direttore della Comunità Salesiana di Asti, che con l'acquisto delle licenze e relative frequenze di Radio Asti DOC, iniziava una nuova ed entusiasmante avventura della radio, in avvio PrimaRadio Progetto DOC, poi PrimaRadio

Si ripartiva daccapo, si dava inizio ad un esperimento che voleva essere l'avventura nell'etere della dimensione oratoriale, punto nodale della pedagogia di Don Bosco. Ecco che confluiva da un lato l'apporto di esperienza di tanta radio già vissuta dalle voci, che in un panorama radiofonico locale in quel periodo ancora molto vivace avevano avuto opportunità di portare l'iniziale passione ad un alto livello di professionalità di tecnica e conduzione, dall'altro il coinvolgimento di un folto gruppo di giovani e giovanissimi animatori dell' oratorio salesiano, che ebbero la straordinaria opportunità di vivere la radio dall'interno... 

Anni magici, in cui la radio era lo strumento pressoché unico per ascoltare la musica, in cui l'interazione tra chi faceva e chi ascoltata la radio era fortissima ed essenziale, in cui il territorio passava attraverso la radio, che ne diventava la voce oltre a rendersi un capillare veicolo di promozione, divertimento, cultura, comunicazione. Del resto PrimaRadio ebbe il suo battesimo con un evento drammatico, la disastrosa alluvione del novembre di quell'anno, il 1994, calamità che evidenziò in misura plastica quanto le onde della radio fossero veramente essenziali. 

Da lì un' avventura (la voglio ricordare proprio in questo modo), che andò via via consolidandosi, trasformando la radio di Via Conte Verde in una realtà articolata, ampia, dotata di tutto ciò che caratterizza la radio locale, nel senso più alto e ricco del termine, con la magia di vedersi illuminare la scritta on air, che regalava (e continua a regalare) il brivido dell'emozione di trovarsi nell' aria modulata della fm. 

Mi fa malinconia ricordare (e condividere con chi sta leggendo) il ricordo della torre dell'acquedotto, che allora aveva ancora questa natura, le gru del cantiere del nuovo ospedale, la cui costruzione inziava proprio nella seconda parte degli anni '90 oppure il clacson delle auto, quando si invitava chi stava ascoltando a dare in questo modo l'attestazione di essere sul doppio nove di PrimaRadio, le serate nelle feste di leva, dove si era accolti come delle vere star (la magia della radio!!) oppure il just in english, un esperimento straordinario per una piccola radio, avere un programma di intrattenimento solo in lingua inglese grazie ad una giovanissima collaboratrice madrelingua...

L'elenco dei ricordi, degli aneddoti, delle emozioni, delle discussioni, finalizzate tutte in un' unica direzione, fare crescere il progetto di PrimaRadio, delle soddisfazioni grandi e piccole della quotidianità della vita della radio, delle dirette dalla Fiera cittadina o dagli eventi del maggio o del settembre astigiani sarebbe lunghissimo. 

E poi il doloroso epilogo, che non riesce tuttavia a smorzare l'intensità dei ricordi, certo non esenti da malinconia, per quegli anni straordinari (nel senso etimologico del termine di fuori dall'ordinario), in cui era una consuetudine il ci vediamo in radio...

Il rammarico? Non avere vissuto con una assoluta intensità e maggiore consapevolezza ogni momento di quella bellissima, indimenticabile, avventura, che era diventata una straordinaria abitudine (e alle cose belle ci si abitua in fretta né si pensa che possano finire...). 

Il rimpianto? Non aver osato con più tenace ostinazione per far si che PrimaRadio suonasse ancora nelle Vostre radio, suonasse nelle nostre vite anche oggi...

Enrico Cico

Lettere al direttore

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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