Eventi | 03 novembre 2024, 09:04

La trifola di Murisengo si prepara a diventare internazionale

La storica fiera del tartufo bianco piemontese annuncia importanti novità per il 2025

(Merphefoto)

(Merphefoto)

La 57ª edizione della Fiera Nazionale del Tartufo di Murisengo si prepara a celebrare il prezioso Tuber magnatum Pico nelle domeniche del 10 e 17 novembre . L'evento, che si distingue nel panorama nazionale per la sua dimensione a misura d'uomo e il rigoroso controllo di ogni tartufo esposto, quest'anno assume particolare rilevanza in quanto anticipa due importanti novità per il 2025: l'elevazione a fiera internazionale e l'introduzione della prima edizione della Fiera Nazionale del Tartufo Nero "Trifola nOiR" prevista per giugno.

La manifestazione, che si svolge nel cuore del borgo dominato dal castello millenario, offre un ricco programma che include l'esposizione e vendita di tartufi bianchi e neri, un mercato con oltre cento produttori agroalimentari ed enologici, e numerose attività culturali.

 Tra queste, spiccano i seminari sensoriali curati dal Centro Nazionale Studi del Tartufo di Alba, le escursioni naturalistiche nei luoghi del tartufo e gli storytelling guidati dagli studenti dell'IIS Leardi di Casale Monferrato.

La stagione del tartufo si estenderà poi fino al 15 dicembre, con un'offerta che comprende la possibilità di acquistare tartufi freschi direttamente dai cercatori presso il Temporary Store, accompagnati da una selezione di prodotti locali a km0.

Tutto il programma completo e info www.fieradeltartufo.net / segreteria@fieradeltartufo.com

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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