Green | 30 aprile 2025, 08:15

"Basta parole, sull'ambiente servono fatti e servono ora"

Duro j'accuse del circolo SEquS dopo la diffusione dei dati che indicano Asti tra le città più inquinate d'Italia

"Basta parole, sull'ambiente servono fatti e servono ora"

Asti è stata recentemente indicata dal Sole 24 Ore come la terzultima città più inquinata d’Italia, un dato allarmante che certifica l’ennesimo fallimento dell’amministrazione guidata da Maurizio Rasero, in carica da oltre sette anni e mezzo. 

Malgrado le continue denunce di cittadini, comitati e associazioni ambientaliste, la giunta comunale non ha messo in atto alcuna strategia seria per contrastare l’inquinamento atmosferico. In questi due mandati, la città ha vissuto un vuoto totale di politiche ambientali: nessuna visione per la mobilità sostenibile, pochissimi investimenti nel trasporto pubblico, nessun intervento strutturale per ridurre le emissioni da traffico e riscaldamento. 

L'inquinamento è cresciuto, mentre le azioni concrete sono rimaste al palo. A tutto questo si aggiunge la sciagurata gestione del verde urbano. Emblematico il caso di corso Savona, dove sette storici platani sono stati abbattuti per far posto all’ennesimo supermercato della catena Lidl. Un gesto che non solo ha privato la città di importanti polmoni verdi, ma ha peggiorato la qualità dell’aria in una delle zone già più trafficate. 

Ancor più grave è la previsione di centinaia di migliaia di metri cubi di cemento e asfalto che saranno versati sui terreni agricoli delle colline per realizzare la tangenziale Sud-Ovest (progetto CASO). Un’opera che incarna una visione obsoleta e fallimentare, basata sul potenziamento del traffico privato, proprio mentre l’Europa punta tutto sulla mobilità pubblica e sulla tutela del territorio. Nel frattempo, due infrastrutture ferroviarie strategiche – la Asti-Chivasso e la Asti-Casale – restano inspiegabilmente sospese, nonostante potrebbero contribuire in modo decisivo a ridurre il traffico veicolare in ingresso in città, con benefici ambientali immediati. 

Mentre altrove si piantano alberi e si riattivano linee ferroviarie, ad Asti si taglia il verde e si cancellano opportunità di mobilità sostenibile. La contraddizione è lampante: si parla di sostenibilità nei discorsi ufficiali, ma si opera quotidianamente contro ogni logica ambientale. È tempo di pretendere risposte e responsabilità. 

Il sindaco Rasero non può più sottrarsi: dopo quasi otto anni, il bilancio ambientale della sua amministrazione è fallimentare. Asti ha bisogno di una guida nuova, capace di visione, coraggio e concretezza. Basta parole: servono fatti, e servono ora. 

Il direttivo del Circolo SEquS – Sostenibilità Equità Solidarietà Asti Il Direttivo (Elena Pavarino, Giuseppe Sammatrice, Sabrina Mossetto, Patrizia Montafia e Mara Piazzolla)

Al direttore


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Vacanze Astigiane

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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