Le occasioni di socializzazione unite a un allenamento fisico e mentale mirato rappresentano uno strumento di grande efficacia nella prevenzione delle fragilità che tendono ad aumentare con l'avanzare dell'età, in particolare quando l'anziano vive in condizioni di solitudine e di isolamento sociale. Questa importante evidenza trova conferma nell'esperienza delle "palestre della memoria", un progetto che l'Asl AT, seguendo l'esempio di casi virtuosi già attivi in diverse parti d'Italia, si appresta ora a promuovere attivamente sul territorio astigiano.
Il primo passo concreto verso l'attivazione di queste palestre è stata l'avvio di un percorso formativo rivolto al personale medico e infermieristico dell'azienda sanitaria. Questa mattina, presso il Polo universitario di Asti, si è tenuto il primo appuntamento con gli interventi del direttore generale dell’Asl AT, Giovanni Gorgoni, e del direttore sanitario d’azienda, Andrea Fabbo. Questo ciclo di formazione proseguirà con successivi incontri, preparando il personale sanitario a supportare al meglio l'iniziativa che avrà tra i suoi motori principali la co-progettazione con i Comuni e il volontariato sociale, riconosciuto come il vero animatore e risorsa fondamentale delle future palestre.
Ma in cosa consistono e come funzionano concretamente queste "palestre della memoria"? A delinearne l'identikit, prendendo come riferimento un'esperienza consolidata, è stata la neuropsicologa Chiara Galli dell’Ausl di Modena. Qui il progetto è nato in via sperimentale nel 2013 e oggi rappresenta una realtà diffusa con ben 55 "palestre" distribuite sui sette distretti dell'azienda sanitaria modenese. Si tratta di un appuntamento settimanale della durata di due ore, strutturato per coinvolgere contemporaneamente l'aspetto mentale, fisico e sociale dei partecipanti attraverso una varietà di attività: dalla lettura alle attività artigianali, dai corsi e incontri a momenti di sport e giochi di società.
L'esperienza modenese sottolinea l'importanza cruciale del volontariato. L'Ausl di Modena conta su 283 volontari-tutor, con un'età media di 69 anni, opportunamente preparati e supervisionati dal personale sanitario, coinvolgendo ben 28 associazioni del territorio. I frequentanti delle palestre sono attualmente circa 1600, con un'età media di 80 anni, e le loro testimonianze dirette sono straordinariamente positive e toccanti.
"Da quando frequento la palestra della memoria mi sento meno sola e più sicura perché so che se non mi presento il martedì all’incontro un volontario mi chiama per chiedermi come sto", racconta Gina, evidenziando il valore del legame umano che si crea. La volontaria Paola condivide l'emozionante storia di Giovanni, un anziano di 85 anni che viveva isolato alle pendici del monte Cimone e non scendeva in paese da vent'anni: "Grazie alla palestra della memoria si presenta ogni giovedì pomeriggio sorridente accompagnando a casa le signore che non hanno la macchina",. Un'altra volontaria testimonia con soddisfazione i progressi dei partecipanti: "Molti anziani sono arrivati alla palestra della memoria che non riuscivano più a scrivere. Piano piano e con la fiducia negli esercizi che proponevamo e in noi volontari, hanno riacquisito questa abilità",.
Le "palestre della memoria" rappresentano solo il primo tassello di una strategia aziendale più ampia che l'Asl AT sta implementando per promuovere attivamente l'invecchiamento sano e contrastare le patologie legate all'età avanzata. L'obiettivo è anche quello di prevenire le malattie cronico-degenerative. Come ha puntualizzato il dottor Andrea Fabbo, direttore sanitario, "studi scientifici dimostrano infatti che la combinazione di fragilità e vulnerabilità sociale è associata ad un incremento di mortalità, declino funzionale e deterioramento cognitivo".
Il direttore generale Giovanni Gorgoni ha contestualizzato l'importanza di investire in prevenzione, ricordando che la popolazione astigiana over 65 anni ammonta a circa 50 mila persone, costituendo il 27,2% della popolazione dell'Asl AT – un dato superiore di 3 punti rispetto alla media regionale piemontese, con picchi che raggiungono il 46% in alcune aree del territorio.
Nonostante la provincia di Asti garantisca già un elevato livello di assistenza alla popolazione anziana, con primati nazionali come il primo posto per numero di strutture residenziali e il sesto per numero di assistiti in trattamento residenziale o semiresidenziale per mille abitanti, e un'assistenza domiciliare in crescita (17,39% nel 2024, con proiezione di raddoppio nel 2025 e una spesa salita a 9,5 milioni di euro), Gorgoni ha avvertito che "tutto questo non basta perché la popolazione anziana aumenterà in modo esponenziale in futuro", con proiezioni europee che vedono la popolazione over 65 raggiungere il 35% nel 2100 e una crescente pressione sulla spesa pubblica.
"Ecco perché dobbiamo investire per un programma di invecchiamento sano e attivo", ha concluso, anticipando che la strategia complessiva, denominata "ComunitAction", sarà presentata a breve nel dettaglio e includerà, oltre alle palestre, iniziative consolidate come i gruppi di cammino (già attivi in oltre 40 comuni), gli ambulatori di comunità e nuove proposte come l'Edu-Care Club, la telemedicina, la clinimobile e la prescrizione sociale.
L'iniziativa ha riscosso un ampio consenso. Un plauso convinto è arrivato dal presidente dell’Ordine dei Medici, Claudio Lucia, che è intervenuto alla presentazione definendo le "palestre della memoria" un "meraviglioso progetto di civiltà" da mettere in pratica con il coinvolgimento attivo di tutti i medici di famiglia. Massima disponibilità alla collaborazione è stata manifestata anche dai numerosi sindaci e consiglieri comunali di Asti e provincia presenti all'incontro, segno di un riconoscimento diffuso del valore sociale e preventivo del progetto.