Le imprese artigiane del settore alimentare si confermano un motore della crescita italiana, distinguendosi per qualità, sostenibilità e un profondo radicamento territoriale, anche in un contesto economico segnato da incertezze e turbolenze internazionali. A trainare questa resilienza è un modello produttivo glocal: forte delle sue radici locali ma capace di dialogare con i mercati internazionali. La loro abilità nell'unire tradizione e innovazione è la chiave del successo del food made in Italy nel mondo.
Questi temi sono stati al centro dell'evento "Intelligenza artigiana a tavola", organizzato nei giorni scorsi da Confartigianato in Senato. All'incontro sono intervenuti i senatori Antonio De Poli, Luca De Carlo e Giorgio Maria Bergesio, il presidente di Confartigianato Marco Granelli, e il presidente di Confartigianato Alimentazione Cristiano Gaggione. Per il Piemonte e Asti era presente il presidente di Confartigianato Alimentazione Alessandro Del Trotti.
"L’artigianato alimentare non è solo tradizione: è innovazione, cultura d’impresa e presidio economico delle comunità", ha sottolineato Roberto Dellavalle, presidente di Confartigianato Asti. "Oggi chiede attenzione e strumenti adatti per crescere. È tempo di riconoscere all’artigianato il ruolo strategico che merita nelle prospettive della politica economica".
Un concetto ribadito dal direttore di Confartigianato Asti, Giansecondo Bossi: "Sostenere l’artigianato alimentare significa rafforzare l’economia reale, valorizzare le nostre identità territoriali e costruire coesione sociale. Le imprese artigiane del food sono un pilastro del Made in Italy: producono qualità, custodiscono tradizioni e generano futuro. La politica ha il dovere di accompagnarle con strumenti concreti e una visione strategica".
Alessandro Del Trotti, nella sua doppia veste di presidente di Confartigianato Alimentazione Asti e Piemonte, ha posto l'accento sul ruolo fondamentale del settore: "Le imprese artigiane del comparto alimentare producono qualità, sostengono la coesione sociale, valorizzano i territori e rispondono alla crescente domanda di prodotti sostenibili. È un patrimonio da proteggere e rilanciare, soprattutto attraendo i giovani con politiche mirate alla formazione, all’avvio d’impresa, alla comunicazione del valore artigiano".
Va infine sottolineato che il Maestro pasticcere anche in questa occasione non ha solo rappresentato i valori di un settore e le aspettative di sostegno governativo, ma ha portato a tavola qualità e tipicità nella cena a buffet di chiusura d’evento. “Il bello, impegnativo e gratificante della giornata - ha rimarcato - è stato anche far parte della brigata che ha preparato il rinfresco per i tanti presenti, sotto la guida dello chef Luca Chemello della Locanda Veneta di Vicenza. Tutto incentrato su molte delle migliori tipicità regionali italiane, tra cui un gran numero di dolci. Il mio mondo. “