Sanità | 03 giugno 2025, 09:22

Asti ultima per la qualità dell’assistenza pediatrica secondo l'ultima classifica del Sole 24 ore

"Servono interventi strutturali, investimenti e una visione a lungo termine", chiede la consigliera Vittoria Briccarello

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Il rapporto del Sole 24 Ore sulla qualità della vita del 2025 pone Asti in una posizione critica: 107esima tra le province italiane, ultima per assistenza pediatrica. Un dato che evidenzia in modo impietoso carenze già segnalate dalle famiglie. Altre città segnano progressi che rendono evidente un divario significativo: Siena, ad esempio, svetta in classifica per il benessere dei bambini grazie a una rete assistenziale solida e capillare, mentre a Lecco e Aosta un modello di sanità territoriale avanzata limita il ricorso inappropriato al pronto soccorso.

Ad Asti, invece, la situazione è differente, come sottolineato dalla consigliera Vittoria Briccarello (Uniti si può): “Non possiamo limitarci a trovare soluzioni a breve termine. La qualità dell’assistenza deve essere ineccepibile e questo richiede interventi strutturali, investimenti e una visione a lungo termine", rimarca.

Il quadro attuale: tra pediatri mancanti e strutture sotto pressione

La mancanza di pediatri si manifesta su più fronti: il reparto dell’Ospedale Cardinal Massaia è costretto a fare ampio ricorso ai “gettonisti”, medici assunti a chiamata, spesso senza un legame stabile con la struttura. Ciò comporta orari estremamente lunghi per i medici stessi e un rischio per la qualità delle cure, come sottolinea Briccarello: “Questi professionisti, per quanto competenti, non possono garantire quella stabilità necessaria che il lavoro pediatrico richiede.”

La difficoltà è ancora più evidente sul fronte dei pediatri di famiglia, figura indispensabile per la salute territoriale. L’assenza diffusa di questi specialisti spinge molte famiglie a rivolgersi impropriamente al Pronto Soccorso pediatrico, sovraccaricandolo e allungando le attese. “Questo genera frustrazione tanto nelle famiglie quanto tra i sanitari già duramente provati da turni stressanti”, aggiunge la consigliera.

Asti a confronto: punti di forza degli altri territori

L’analisi del Sole 24 Ore evidenzia come modelli territoriali virtuosi, dal Nord al Centro Italia, facciano scuola: Siena è premiata per una politica di prevenzione pediatrica all’avanguardia, Lecco per l'efficienza delle Case di Comunità, Aosta per l’integrazione delle strutture sanitarie con servizi educativi. Asti, però, stenta a seguire questo percorso e si trova a rincorrere un modello che tende a concentrarsi su grandi città o territori con maggiore supporto finanziario e organizzativo.

In città come Siena e Aosta, gli investimenti mirati hanno permesso di rafforzare i servizi di base e attrarre giovani medici verso settori specialistici come la pediatria. Anche in questo caso, emerge un suggerimento chiave: l’importanza di riforme strutturali accompagnate da incentivi economici e organizzativi.

Più formazione e incentivi per i medici di famiglia

Tra le soluzioni avanzate da Vittoria Briccarello spicca l’urgenza di accelerare la costruzione delle Case di Comunità. Queste strutture territoriali, utili per gestire i bisogni sanitari di base, svolgerebbero un ruolo fondamentale nel filtrare le richieste in modo adeguato: “Le Case di Comunità rappresentano l’unico strumento per limitare il sovraffollamento dei Pronto Soccorso e per dare una prima risposta sanitaria alle famiglie”.

Parallelamente, la consigliera sottolinea la necessità di formare i medici di medicina generale (MMG) per sopperire, dove possibile, alla carenza dei pediatri: “Dobbiamo garantire che i medici di base abbiano una formazione specifica per prendersi cura dei pazienti pediatrici. È già stato fatto in altre realtà e può fare la differenza anche da noi”.

Infine, non può mancare la questione degli incentivi. Le specializzazioni in Pediatria sono sempre meno richieste a causa degli alti livelli di stress, degli stipendi bassi rispetto agli standard europei e delle limitate tutele. Briccarello insiste: “Se non valorizziamo economicamente e professionalmente i medici, perderemo ulteriori competenze. La sanità italiana deve adeguarsi al resto d’Europa”.

Betty Martinelli

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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