La Regione Piemonte ha individuato un nuovo stanziamento di 18 milioni di euro dal Fondo sociale europeo per il 2025, destinato al potenziamento del sistema di supporto alle persone fragili ospitate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. L'annuncio è arrivato dall'assessore Maurizio Marrone in risposta all'interrogazione presentata da Alice Ravinale (Alleanza Verdi e Sinistra) sui criteri di erogazione dei fondi promessi dalla Giunta regionale.
Criteri legati al rinnovo contrattuale
La misura, denominata "Protezione sociale", prevede l'erogazione di contributi economici forfettari ai cittadini piemontesi ricoverati in strutture convenzionate con il Sistema sanitario regionale, ma solo presso quelle che abbiano proceduto al rinnovo dei contratti del personale dipendente. Una scelta che risponde alle criticità sollevate dalla consigliera Ravinale, secondo cui "sarebbe paradossale aumentare i contributi agli enti gestori che non hanno avuto aumento dei costi del lavoro in quanto adottano contratti collettivi non rinnovati".
Il riferimento è in particolare ad Aiop e Aris, le cui convenzioni risultano scadute da 13 anni, situazione che ha portato lo scorso 22 maggio a uno sciopero nazionale indetto dai sindacati confederali.
Investimenti in crescita
L'assessore Marrone ha ricordato il progressivo incremento delle risorse destinate al settore: "Sono state potenziate le risorse destinate alle RSA: dai 268 milioni del 2018 si è aumentato fino a 322 milioni del 2024". L'ultimo anno ha visto uno stanziamento aggiuntivo di oltre 36 milioni per il sistema di assistenza residenziale, portando il totale da 576 milioni del 2023 a 612 milioni del 2024.
Tra le novità introdotte figura "Scelta Sociale", una misura da 90 milioni che consente a 7mila famiglie di ricevere un assegno mensile di 600 euro per pagare l'assistenza domiciliare o in RSA al di fuori dei regimi convenzionali.
Prossimi passi
Dei 18 milioni stanziati per il 2025, 2 milioni saranno destinati alla semi-residenzialità. La Regione ha già avviato incontri con i rappresentanti dei gestori e le organizzazioni sindacali per definire i dettagli operativi della misura, con l'obiettivo di "migliorare il servizio di cura e accudimento dei soggetti vulnerabili, promuovendo una maggiore sostenibilità e continuità dell'assistenza erogata".
L'iniziativa si inserisce nel più ampio contesto dell'invecchiamento demografico, che secondo l'assessore rende "fondamentale adeguare costantemente i servizi affinché anziani non autosufficienti, disabili, persone con problemi di salute mentale, minori e dipendenze ricevano l'assistenza di cui hanno bisogno".