Dopo anni di abbandono, la vicenda della colonia felina della "Casa dell’avvocato" di Asti — resa nota dall’appello accorato dell’81enne Francesco Cocchi — sembra finalmente smuoversi. L’assistente sociale Luca Tomatis, che aveva già effettuato un sopralluogo documentando le condizioni drammatiche dell’area, ha inviato una segnalazione ufficiale alle autorità comunali e sanitarie locali, delineando un quadro preciso e urgente della situazione.
Un degrado che parla da solo
La descrizione dei luoghi è sconfortante. Il rudere di via Ticino, dove per anni Cocchi ha accudito una trentina di gatti — ora ridotti a una manciata — è in completo stato di abbandono. “Ci sono sacchi di immondizia ovunque, una carcassa di gatto in avanzata decomposizione, stanze invase da rifiuti, vegetazione fuori controllo e auto abbandonate”, si legge nella segnalazione. Un odore insopportabile rende l’area invivibile e l’accumulo di spazzatura minaccia addirittura il vicino corso del Tanaro. L'accesso è pericoloso, i volontari devono farsi largo tra tronchi e sterpaglie per raggiungere le ciotole dei pochi felini superstiti.
Un’azione concreta: l’uso temporaneo dell’area
Nel documento inviato il 13 giugno, Tomatis propone all’amministrazione l’attivazione dell’istituto dell’“uso temporaneo” previsto dall’articolo 23-quater del Testo Unico dell’Edilizia. Una possibilità legale che consentirebbe al Comune di intervenire immediatamente, senza dover attendere lunghi iter di esproprio o diffide al proprietario. Si tratterebbe di una misura straordinaria e sperimentale, un progetto pilota per sanare l’area, ripristinare condizioni igienico-sanitarie minime e garantire la sopravvivenza della colonia felina.
L’urgenza di non perdere altro tempo
La proposta, inoltrata anche all’ASL di Asti e agli uffici comunali competenti, è accompagnata da riferimenti normativi e da un appello a riconoscere l’interesse pubblico della vicenda. “La condizione patologica dei luoghi non consente la sopravvivenza né dei gatti né dei volontari. Serve un intervento immediato, e le leggi già oggi lo permettono”, scrive Tomatis.
Lo spostamento della colonia non sarebbe una soluzione praticabile nel breve periodo: la normativa vigente lo consente solo in casi eccezionali e solo quando vi siano condizioni di sicurezza per catturare i gatti, condizione oggi impossibile da garantire.
Ora tocca al Comune
La palla, ora, è nel campo del Comune di Asti, che ha ricevuto la documentazione e dovrebbe a breve incontrare i firmatari della segnalazione. La risposta tempestiva del sindaco, che ha promesso un incontro con gli uffici, lascia sperare. Ma il tempo stringe, e ogni giorno che passa segna un ulteriore peggioramento delle condizioni per gli animali e per chi vorrebbe salvarli.