Nei giorni scorsi Piea è stata al centro di un importante confronto sul futuro delle aree rurali. Il Comune, insieme a Guarene e Neviglie, ha ospitato una delegazione del Ministero della Cultura e di Invitalia per una visita ufficiale dedicata ad analizzare i risultati del progetto SNODI. Colline co-creative di Langhe, Monferrato e Roero.
L'incontro ha offerto l'occasione per fare il punto sulle buone pratiche avviate in questi anni e per discutere del futuro, con l'obiettivo di individuare prospettive concrete di prosecuzione dopo la scadenza del progetto, fissata per giugno 2026. Al centro del dibattito, la necessità di dare continuità alle iniziative culturali che hanno animato il territorio.
Il sindaco di Piea, Alessandro Borgo, ha espresso fiducia nel percorso avviato, sottolineando l'impatto positivo sulla comunità: "Questi due giorni sono stati un’occasione importante per raccontare la nostra esperienza e riconoscere tutto ciò che di positivo è stato costruito grazie a Snodi. Abbiamo visto crescere la partecipazione delle persone e la consapevolezza di quanto la cultura possa essere una leva di sviluppo. Guardiamo al futuro con fiducia, certi che i piccoli comuni possono continuare a fare la loro parte se sostenuti con risorse adeguate e regole più semplici", ha dichiarato. Borgo ha poi aggiunto: "L’augurio è che la collaborazione e la sinergia che si sono create tra i diversi soggetti coinvolti non si esauriscano con l’ultimazione di Snodi, ma proseguano e si rafforzino, per continuare a far crescere e sviluppare quanto di buono è nato grazie al progetto".
Durante le due giornate, l'attenzione si è concentrata anche sulla creazione di nuove competenze professionali, che hanno coinvolto soprattutto i giovani abitanti del territorio, e sul sostegno alle imprese locali. La delegazione ha infatti incontrato alcune delle realtà imprenditoriali che hanno beneficiato dei finanziamenti per consolidare la loro presenza economica e sociale nei comuni partner.
È emersa con forza la consapevolezza che i bisogni delle comunità locali sono cambiati rispetto al 2021, anno di concepimento del Bando Borghi. Per questo, si è ragionato sulla necessità di un approccio flessibile, capace di evolvere insieme ai territori per affrontare le nuove sfide sociali, culturali ed economiche e assicurare un'eredità duratura ai progetti nati da Snodi.