Economia e lavoro | 17 agosto 2025, 12:21

In Piemonte cala la domanda di lavoro: ad agosto previste 18.840 assunzioni

Il Bollettino Excelsior segnala una flessione del 13,5% rispetto al 2024. Difficile reperire quasi la metà delle figure richieste

In Piemonte cala la domanda di lavoro: ad agosto previste 18.840 assunzioni

Sono circa 18.840 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per agosto 2025, valore che sale a 84.790 se si considera l’intero trimestre agosto-ottobre 2025. 

Concorrono a esprimere questa domanda di lavoro le imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca). 

Il trend appare negativo sia a livello mensile (-2.930 entrate rispetto ad agosto 2024, per una variazione tendenziale del -13,5%), sia su base trimestrale (-6.160 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Cali diffusi nei vari comparti sono alla base della riduzione regionale delle previsioni di assunzione.

Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior

A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di agosto in base alle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 11-27 giugno 2025.

A livello nazionale i contratti di assunzione (di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese ad agosto sono circa 335mila. Le previsioni evidenziano una flessione rispetto ad agosto 2024 con -12mila ingressi programmati (-3,6%), mentre si segnala un andamento pressoché stabile rispetto al trimestre agosto-ottobre 2024.

Le opportunità di lavoro in Piemonte ad agosto costituiscono il 24,1% del totale delle 78.300 assunzioni previste nel Nord Ovest. Su scala nazionale, il peso del Piemonte si conferma rilevante: le entrate previste in regione equivalgono al 5,6% delle 335.000 assunzioni stimate in tutta Italia per lo stesso periodo.

Assumono soprattutto le micro e piccole aziende

Il 56,8% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di agosto riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,3% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 22,9% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

Il 78% delle entrate programmate riguarderà personale dipendente, il 16,7% lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 3,2% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro anche ad agosto 2025 è sostenuta dai contratti a tempo determinato (72%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (21%). L’apprendistato rappresenta il 2% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 5%.

Delle 18.840 entrate previste in Piemonte nel mese di agosto 2025 l’11% è costituito da laureati, il 25% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 41% e il 21%.

I servizi e l'industria la fanno da padroni

Considerando i dati di agosto a livello settoriale, i servizi rappresentano la fetta più consistente della domanda di lavoro con 11.720 entrate, il 62,2% del totale (circa 1.760 unità in meno rispetto al 2024).

L’industria prevede 5.630 entrate, pari al 29,9% del totale, con un calo di circa 1.130 unità rispetto ad agosto 2024. Il settore primario, con circa 1.490 assunzioni, pesa il 7,9%.

Tra i servizi, il comparto turistico (alloggio, ristorazione e servizi turistici) assorbirà 3.050 ingressi (16,2% del totale), seguito dai servizi alle persone (2.700 assunzioni, 14,3%) e dal commercio (2.360 entrate, 12,5%).

Nell’industria spiccano le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco e le costruzioni, con quote pari rispettivamente al 7,5% e 7,4% delle previsioni complessive.

Un nuovo assunto su tre sarà un giovane under 30

Il 32% delle assunzioni riguarderà giovani under 30. Nel 24% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, quota superiore alla media nazionale (22%).

Per oltre metà delle entrate (57%) sarà richiesta esperienza specifica o nello stesso settore. Il 16,7% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni innovative, mentre il 10,4% dovrà coordinare altre persone.

Il 53% dei nuovi ingressi sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione dei servizi, il 16% in quella commerciale e della vendita, il 14% nelle aree tecniche e di progettazione. La logistica assorbirà circa il 10% delle assunzioni, l’area amministrativa e quella direzionale rispettivamente il 3% e il 4%.

Le difficoltà di reperimento

Ad agosto 2025 saranno difficili da reperire il 46,2% delle figure professionali, soprattutto per mancanza di candidati idonei (33,3%). Il 10% delle difficoltà dipenderà invece da una preparazione inadeguata degli aspiranti.

Le figure più carenti sono gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine (55,3% di difficile reperimento), con picchi dell’88,4% per gli addetti alle costruzioni e manutenzione edili e dell’86,9% per i manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche.

Tra dirigenti, tecnici e professioni ad alta specializzazione (3.110 ingressi previsti), la difficoltà si attesta al 46,6%. Particolarmente complessa la ricerca di specialisti nelle scienze della vita (76,1%) e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (74,5%).

Difficoltà rilevanti emergono anche per impiegati e professioni nei servizi (41,2% di difficile reperimento), in particolare operatori della cura estetica (68,5%) e addetti ai servizi sanitari e sociali (64,6%). Per le professioni non qualificate, il 41,8% delle assunzioni previste incontra ostacoli, con criticità per il personale agricolo e per la manutenzione del verde (56%).

Il mismatch formativo

Guardando ai titoli di studio, il 45,6% della domanda destinata a laureati incontra difficoltà. Gli indirizzi più problematici sono quello medico e odontoiatrico (89,5%) e quello chimico-farmaceutico (70,4%).

Ancora più critico il quadro per i percorsi ITS, con il 56,5% delle posizioni a rischio di rimanere scoperte. Per i titoli di livello secondario, la quota si attesta al 44%, con punte del 76,5% per elettronica ed elettrotecnica e del 67,7% per informatica e telecomunicazioni.

Per i diplomi professionali, la difficoltà di reperimento è del 48,2%, con picchi dell’85,9% per l’indirizzo edile e del 68,6% per quello del benessere.

MDM

Leggi tutte le notizie di STORIE DI ORGOGLIO ASTIGIANO ›

Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

Segui "Orgoglio Astigiano" anche su:

        

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium