A fine settembre, lo storico Cogliati & Romanò, situato in via Aliberti, chiuderà dopo 65 anni di attività. L’annuncio è stato dato attraverso i canali social del rinomato negozio di calzature astigiano, punto di riferimento per generazioni dal 1960: “Questo negozio non è stato solo un luogo di lavoro, ma una vera e propria casa, una parte della nostra storia e della nostra famiglia - si legge - Per oltre sessant’anni abbiamo camminato al vostro fianco, condividendo passi, ricordi e momenti speciali”.
I proprietari hanno anche colto l’occasione per ringraziare tutti i clienti e le persone che hanno condiviso il percorso di questa attività, molto conosciuta e apprezzata in città, come dimostrano le dichiarazioni di affetto sotto l’annuncio social.
Con questa chiusura, un’altra attività lascia Asti, chiudendo le serrande e un pezzo della storia del commercio della città, che, ormai da qualche tempo, è colpita da numerose chiusure e cessioni di attività.
I dati del mercato immobiliare e commerciale ad Asti
Stando ai numeri inerenti al mercato provinciale, si evince un trend di cessioni di attività commerciali e ristoranti, con molti annunci che interessano il centro cittadino. Anche su siti come idealista e immobiliare.it, infatti, si notano molti annunci e offerte su corso Alfieri e centro storico di Asti. Inoltre, numerose segnalazioni online hanno sottolineato la presenza di negozi vuoti e un generale declino dell’attrattività commerciale del cuore urbano. Secondo le analisi condotte da Ascom e Politecnico, circa il 20 % dei negozi nella zona più trafficata di Asti risulta già sfitta; ogni anno decine di esercizi storici abbassano la serranda. Numerosi locali lungo corso Vittorio Alfieri e via Gobetti sono oggi in vendita a prezzi che vanno da alcune decine a centinaia di migliaia di euro per metrature piccole o medie, confermando la tendenza generalizzata di cessione del centro storico cittadino. Le ragioni delle vendite emergono da voci locali e comportamenti simili a quelli rilevati in tutto il territorio italiano: chiudere ha un costo analogo al mantenere aperta l’attività.