Il giorno del Palio è arrivato. Oggi Asti vive il suo appuntamento più atteso, che quest’anno ha un sapore ancora più forte: quello del 750° anniversario, una data che lega la città alla sua storia e alle sue tradizioni medievali. Sul campo di piazza Alfieri torna un volto noto e ormai familiare: quello di Gianbattista Filippone, Capitano del Palio, che guiderà con la consueta esperienza l’edizione della corsa più antica d’Italia.
Lo abbiamo incontrato nei giorni della vigilia per raccogliere emozioni, impressioni e uno sguardo sulle novità di questa edizione.
Capitano, ormai è un veterano su quella piazza. Ma il 750° anniversario non è una data qualunque: quali saranno le sue emozioni e quali le novità di questo Palio?
Beh, partirei dalle novità, che ormai conoscete perché le abbiamo svelate nelle conferenze stampa dei giorni scorsi. Le emozioni invece si rinnovano ogni volta: c’è più consapevolezza, più esperienza, ma anche sensazioni nuove che riesco ad apprezzare anno dopo anno. Siamo emozionati ma pronti: adesso aspettiamo solo la domenica.
Lei frequenta i comitati, i borghi, i rioni. Qual è l’atmosfera che si respira quest’anno, anche considerando che non si è corso un Palio straordinario?
È un’atmosfera distesa, di grande festa. Si percepisce la voglia di celebrare questo compleanno importante. C’è molta disponibilità da parte dei comitati, dei bambini, di tutte le componenti che poi la domenica saranno protagoniste. Dalle visite veterinarie in poi, è un percorso che portiamo avanti da tre anni e ora iniziamo a raccogliere i frutti.
E a proposito di bambini: so che li incontrate spesso con il vostro gruppo. Li abbiamo visti anche durante le visite veterinarie. Come vivono loro il Palio?
I bambini sono molto curiosi. Fanno domande pertinenti e specifiche, segno che il lavoro dei comitati è stato efficace. Arrivano preparati e seguono con attenzione. Nei prossimi giorni li porteremo anche sulla pista, per spiegare le dinamiche della corsa. È un modo per far crescere in loro la passione e trasmettere le tradizioni.
Il dottor Brusa ha lanciato un appello sulla pista di allenamento, che manca da tempo. Qual è la sua opinione?
Sicuramente è una mancanza. Eravamo abituati ad averne una, e non serve che sia identica a piazza Alfieri, ma è fondamentale per il nostro Palio. Ci siamo sempre allenati su piste diverse, ma avere un punto di riferimento stabile durante l’anno sarebbe molto utile, sia per i cavalli sia per la preparazione complessiva.