Economia e lavoro | 12 settembre 2025, 09:30

Tour negli Stati Uniti: consigli per un viaggio senza brutte sorprese

Un viaggio negli Stati Uniti comincia molto prima di salire in aereo: parte già quando ci si siede con calma a mettere in ordine i documenti.

Tour negli Stati Uniti: consigli per un viaggio senza brutte sorprese

Abbiamo chiesto agli esperti consulenti di viaggio di Versis America, di darci qualche consiglio per un tour negli Stati Uniti senza sorprese, ecco di seguito i loro suggerimenti.

Prepararsi al viaggio: documenti, visti e burocrazia

Un viaggio negli Stati Uniti comincia molto prima di salire in aereo: parte già quando ci si siede con calma a mettere in ordine i documenti. La prima cosa da tenere a mente è l’ESTA, quell’autorizzazione elettronica che prende il posto del visto turistico se si resta meno di 90 giorni. Non basta avere un passaporto: deve essere elettronico e valido per tutto il periodo del soggiorno. Sembra un dettaglio, ma se manca rischia di diventare un problema serio già al check-in. Poi c’è il discorso assicurazione: in America la sanità costa cara, anche solo una visita può trasformarsi in una spesa enorme. Ecco perché è fondamentale avere una copertura assicurativa che possa garantire cure adeguate in caso di imprevisti. Infine, le carte di credito: gli americani le usano ovunque, anche per pagare un caffè, mentre i contanti hanno sempre meno spazio. Meglio controllare in anticipo che la propria carta funzioni all’estero.

Itinerari e distanze: non sottovalutare la grandezza del territorio USA

Gli Stati Uniti sono enormi. È un concetto che spesso si sottovaluta quando si organizza un tour, pensando che spostarsi da una città all’altra sia questione di qualche ora. In realtà, da New York a Miami ci sono più di 2.000 chilometri, e lo stesso vale per la tratta Los Angeles–San Francisco se percorsa lungo la costa. Prima di disegnare l’itinerario, serve scegliere che tipo di esperienza si vuole vivere: il fascino metropolitano della East Coast, i grandi parchi naturali del West, la storia musicale del Sud o le icone della Route 66. Ogni area merita tempo, non corse forzate. Un errore comune è infilare troppe tappe, ritrovandosi a passare più ore in macchina o in aeroporto che a godersi i luoghi. Meglio selezionare le destinazioni, dedicare almeno 3–4 giorni a ogni città principale, e inserire qualche sosta meno nota ma sorprendente. Viaggiare negli Stati Uniti significa abbracciare il concetto di “on the road”, ma con un ritmo che non diventi stress. Chi pianifica bene riesce a vivere esperienze uniche senza la frustrazione della fretta.

Trasporti: aereo, auto e la magia dell’on the road

Se c’è un simbolo del viaggio americano, è l’auto. Le strade infinite che tagliano il deserto, i diner che spuntano al chilometro 150, i motel che sembrano usciti da un film: guidare negli Stati Uniti è un’esperienza dentro l’esperienza. Noleggiare un’auto è quasi sempre la scelta più pratica per muoversi fuori dalle grandi città, e i prezzi variano molto a seconda del periodo. Attenzione alle regole della guida: limiti di velocità molto rigidi, polizia sempre vigile e multe salate. Nei grandi centri, invece, spesso conviene lasciare la macchina e usare i trasporti pubblici o i servizi di ride-sharing come Uber e Lyft. E poi c’è l’aereo: indispensabile per coprire grandi distanze in tempi ragionevoli. In America le compagnie low-cost sono numerose, ma fanno pagare ogni extra, dal bagaglio alla scelta del posto. Saper bilanciare auto e voli interni è la chiave per un tour senza intoppi.

Cibo e abitudini locali: oltre il fast food

Quando si pensa agli Stati Uniti, spesso la prima immagine culinaria è quella del fast food con hamburger e patatine. In realtà la scena gastronomica americana è molto più ampia e sorprendente. A New Orleans si respira aria di Louisiana con i piatti creoli, a San Francisco la cucina è un mix di tradizioni asiatiche e influenze mediterranee, a New York si può passare da un bagel ebreo a una pizza in stile napoletano, fino a un ramen giapponese. Mangiare bene negli Stati Uniti è possibile, ma serve curiosità e un pizzico di ricerca. Un consiglio è evitare le catene più inflazionate e cercare i locali frequentati dalla gente del posto: lì si trovano le esperienze più gustose. Occhio agli orari: molti ristoranti chiudono presto rispetto agli standard italiani, e la mancia è praticamente obbligatoria, intorno al 15–20%. Non dimentichiamo che il cibo, in America, è anche parte della cultura pop: una colazione con pancake e sciroppo d’acero in un diner di provincia vale quanto una visita a un museo.

Cultura, shopping e piccoli shock culturali

Visitare gli Stati Uniti significa anche incontrare abitudini molto diverse da quelle europee. Una delle prime sorprese è la dimensione delle cose: dalle auto alle porzioni al ristorante, tutto sembra più grande. Anche i negozi raccontano questo aspetto: outlet immensi in cui si può passare un’intera giornata, centri commerciali che diventano veri e propri luoghi di intrattenimento, e piccole boutique di quartiere che riflettono lo spirito creativo delle città. Lo shopping è parte integrante del viaggio, ma conviene conoscere le regole: i prezzi esposti non includono quasi mai le tasse locali, che variano da stato a stato, e quindi alla cassa si paga sempre qualcosa in più. Ci sono poi aspetti culturali che possono sorprendere: il saluto cordiale di sconosciuti per strada, la rigidità nei controlli di sicurezza, la sensibilità verso temi come diversità e inclusione che permeano la vita quotidiana. A volte questi dettagli creano un piccolo shock culturale, ma sono proprio loro a rendere il viaggio un’esperienza formativa, non solo un insieme di foto da portare a casa.

Vivere il tour USA con spirito libero

Un tour negli Stati Uniti è un’esperienza che lascia il segno. Non è solo un viaggio, è un’immersione in un mondo che cambia volto da una costa all’altra, che alterna metropoli vibranti a paesaggi naturali di una bellezza struggente. Per organizzare il viaggio dei sogno in America serve preparazione, ma anche la capacità di lasciarsi andare. La forza di un viaggio è la libertà: la libertà di deviare dall’itinerario, di fermarsi in un diner sperduto, di parlare con persone che raccontano storie incredibili. È un Paese fatto di contrasti, dove la cultura pop convive con il patrimonio storico, e la modernità si intreccia con tradizioni radicate. Chi parte con la mentalità giusta torna a casa con molto più di qualche souvenir: torna con una collezione di emozioni, immagini e incontri che rimangono impressi per sempre.










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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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