Politica | 09 ottobre 2025, 12:39

Carte d’identità, l'assessore Boccia spiega i ritardi e annuncia nuove aperture straordinarie

L’assessore all’Anagrafe del Comune di Asti risponde in aula all’interpellanza sui tempi d’attesa e chiarisce: “Tra ferie rinviate, blackout, attacchi hacker e nuove norme europee, gli uffici sono stati messi a dura prova. Ma stiamo recuperando”

Carte d’identità, l'assessore Boccia spiega i ritardi e annuncia nuove aperture straordinarie

Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, l’assessore ai Servizi civili e all’Anagrafe Giovanni Boccia ha risposto in modo approfondito all’interpellanza riguardante i ritardi nel rilascio delle carte d’identità elettroniche. Un tema che, negli ultimi mesi, ha sollevato più di una lamentela da parte dei cittadini.

Boccia ha ricostruito il contesto, partendo da lontano: “Dal mio insediamento, nel 2022, gli uffici dei servizi demografici hanno dovuto affrontare una sequenza serrata di elezioni e referendum, che hanno impegnato il personale per mesi interi. A molti dipendenti è stato chiesto di rimandare le ferie, che si sono poi concentrate tra giugno e luglio di quest’anno”.

A questo si sono aggiunti, ha spiegato l’assessore, due blackout elettrici in zona piazza Catena e tre blocchi informatici dovuti ad attacchi hacker che hanno fermato per giorni i terminali collegati al Ministero dell’Interno. “In quelle occasioni – ha aggiunto – i computer per il rilascio delle CIE erano completamente inutilizzabili”.

La corsa alla carta elettronica dopo le nuove direttive europee

Ad aggravare la situazione è arrivata, in agosto, la notizia dell’invalidà della carta d’identità cartacea per l’espatrio. Un cambiamento normativo che ha spinto centinaia di cittadini, anche anziani, a chiedere la sostituzione immediata del documento. “Da quel momento – ha spiegato Boccia – abbiamo assistito a un’ondata di prenotazioni e telefonate. Molti si sono presentati direttamente in ufficio per ottenere la nuova CIE”.

Un fenomeno che ha avuto anche risvolti sociali: “Nel solo mese di settembre – ha sottolineato l’assessore – 74 cittadini stranieri sono diventati italiani. Ma, contando i minori, i nuovi cittadini sono molti di più. È un segnale della trasformazione della nostra comunità, che si riflette anche nel lavoro dell’anagrafe”.

Lettere, prenotazioni e aperture straordinarie

Per fronteggiare l’emergenza, l’amministrazione ha deciso di agire in anticipo. “Abbiamo inviato una prima serie di lettere ai possessori di carte cartacee, invitandoli a prenotare il rinnovo in modo scaglionato”, ha raccontato Boccia, ringraziando anche tutto il personale dei servizi.

Il test ha però confermato la forte domanda: “Ne abbiamo spedite solo 200, e già così siamo stati intasati di prenotazioni. Se ne avessimo inviate 3.000 sarebbe stato impossibile gestire il flusso”.

Per smaltire l’arretrato, l’assessorato ha inoltre programmato due aperture straordinarie: la prima si è svolta il 1° agosto, la seconda è prevista per il 29 ottobre. “Sono pomeriggi in cui l’ufficio normalmente sarebbe chiuso, ma che dedichiamo ai cittadini con urgenze”, ha spiegato Boccia, non nascondendo un po’ di amarezza: “Su 58 appuntamenti prenotati, 13 persone non si sono presentate. È un peccato, perché avrebbero potuto approfittarne altri”.

Un invito ai cittadini: “Venite a vedere come lavora l’anagrafe”

L’assessore ha concluso con un tono personale, quasi confidenziale, invitando consiglieri e cittadini a osservare da vicino la realtà quotidiana degli uffici comunali: “Sedetevi un’ora nell’androne dell’anagrafe e guardate quante storie passano da lì: cambi di residenza, nuove cittadinanze, richieste di documenti. È un osservatorio umano prezioso, che racconta la città che cambia”.

E ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a recuperare i ritardi e facilitare il rilascio delle carte elettroniche, garantendo un servizio efficiente nonostante le difficoltà tecniche e logistiche. “Stiamo lavorando – ha concluso – per andare incontro a tutti, anche alle emergenze dell’ultimo minuto. È un servizio essenziale, e lo sappiamo bene”.

Alessandro Franco


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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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