"La manifestazione di venerdì che c'è stata ad Asti non si vedeva da anni nei numeri", ha esordito così Mauro Bosia, ieri sera al presidio di piazza Statuto, proprio il giorno in cui è stata firmata la pace del "piano Trump". Il consigliere ha ricordato come una settimana fa le strade del centro di Asti hanno visto scendere tra le 2500 e le 3000 persone.
Un elemento particolarmente significativo è stato il ritorno in piazza degli studenti delle superiori: "Per la prima volta dopo anni sono tornati a scendere in piazza ad Asti gli studenti delle superiori, che sono stati abbondantemente i due terzi della manifestazione e sono stati il nervo di questa mobilitazione".
Quello che ci si augura e che si ha intento di perseguire, è il coinvolgimento dei giovani, che non sono mancanti anche al presidio di ieri pomeriggio con diversi interventi.
Una tregua che non è pace
Non soddisfano invece le condizioni di tregua recentemente firmate tra Israele e Hamas: "C'è una tregua, mentre stanno ancora bombardando, in realtà quindi è una tregua sulla carta" – è intervenuto Samuele Gullino – "la pace proposta e delineata da Trump non è altro che l'espressione peggiore e manifesta del colonialismo o dell'imperialismo occidentale, che si manifesta nel peggiore dei modi”.
È importante tenere a mente che la questione palestinese non si esaurisce con Gaza: “Restano aperti i problemi di Gerusalemme, del Golan e soprattutto della colonizzazione in Cisgiordania. Per questo c'è ancora necessità di essere in piazza, c'è ancora necessità di rompere le scatole" ha concluso Bosia.
Le proposte per il futuro (prossimo)
Sono state delineate diverse iniziative per mantenere vivo il movimento, a cominciare dall’assemblea nazionale del 25 ottobre a Roma. E' previsto poi l'arrivo ad Asti di Lorenzo D'Agostino, giornalista che è stato sulla Flotilla . Infine l'organizzazione di serate "Nessun Dorma": concerti di beneficenza il cui ricavato andrà alla Flottila per operazioni umanitarie via terra. L’obiettivo è quello di ospitare anche band composte da studenti astigiani, per mantenere la coesione formatasi in queste ultime settimane.
Sergio Marello, ex studente del liceo classico che ha aiutato nel coinvolgimento degli studenti per lo sciopero di venerdì scorso, ha condiviso la proposta di formare in ogni scuola gruppo di persone che organizzino un comitato per la Palestina, sottolineando l'importanza di riportare a scuola un po' di politica allo scopo di animare un dibattito pubblico.
Un ordine del giorno (non esplicitamente) discusso
Il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, composto da Federico Cirone, Carlotta Accomasso e Roberto Venturini, ha depositato un ordine del giorno che non è stato ancora discusso, ma che ha già suscitato alcune polemiche, come ricordato da Vittoria Briccarello nel suo intervento in piazza. La proposta chiede all'amministrazione comunale di costituirsi parte civile nei procedimenti penali derivanti da manifestazioni che abbiano comportato violenze o danneggiamenti.
I consiglieri di FdI sostengono che negli ultimi anni diverse manifestazioni politiche e ideologiche si sono trasformate in episodi di violenza e di devastazione, precisando che tali episodi "non rappresentano l'esercizio del diritto costituzionale di manifestare pacificamente, ma il tentativo di frange estremiste di imporre con la violenza le proprie posizioni".
Secondo il documento, queste degenerazioni avrebbero un costo altissimo per la collettività, in termini economici, di sicurezza e di tenuta democratica.
Secondo i proponenti, il silenzio o l'ambiguità delle istituzioni "rischia di legittimare i violenti e di indebolire il ruolo dello Stato" e la costituzione di parte civile renderebbe "evidente la volontà di difendere l'interesse pubblico".
La minoranza ha risposto in una mail a Garrone criticando la proposta di Fratelli d'Italia.
Per quanto riguarda il piano giuridico, la costituzione di parte civile è legittima solo in presenza di "un danno diretto subito dall'ente". Senza danneggiamenti a beni comunali, l'iniziativa sarebbe priva di fondamento e ridotta a "una mera dichiarazione d'intenti".
Sul piano politico, l’ultima manifestazione si è svolta senza alcun episodio di violenza o danneggiamento, come confermato dagli stessi organi di pubblica sicurezza. La proposta risulterebbe quindi sproporzionata, nonché "lesiva del lavoro della Questura e delle forze dell'ordine".
La minoranza conclude invitando l'Amministrazione a non usare "strumenti giuridici in modo improprio per finalità politiche".