Attualità | 16 dicembre 2025, 08:39

Cantarana e la polizia di Stato ricordano Sergio Bazzega, vittima delle Brigate Rosse: "Eroe della nostra democrazia"

Cerimonia in memoria del maresciallo ucciso nel 1976 insieme al vicequestore Padovani. Presenti il questore Di Donato e il sindaco Franco

Ci sono legami che il tempo non cancella, come quello tra Cantarana e il maresciallo di Pubblica Sicurezza Sergio Bazzega. Nei giorni scorsi, il paese si è fermato per rendere omaggio alla memoria di un uomo che ha pagato con la vita il suo servizio allo Stato. Bazzega fu ucciso a Sesto San Giovanni il 15 dicembre 1976 dalle Brigate Rosse, in un agguato in cui perse la vita anche il vicequestore Vittorio Padovani.

La cerimonia, organizzata dalla locale sezione dell'Associazione nazionale polizia di Stato (Anps) insieme all'amministrazione comunale, ha visto la partecipazione del questore di Asti, Marina Di Donato, del sindaco di Cantarana, Roberta Franco, e del presidente della sezione Anps astigiana, Salvatore Faita.

Gli anni bui e la vittoria dello Stato

L'intervento del questore Di Donato ha riportato i presenti a quegli anni difficili, segnati dalla violenza e dalla paura. Ha sottolineato il ruolo cruciale svolto dai servitori dello Stato — e da molti cittadini comuni — che con il loro sacrificio hanno permesso di affermare, oggi, che il terrorismo è stato sconfitto.

Parole di profonda stima sono arrivate anche dal sindaco Roberta Franco che, attraverso la lettura di una poesia, ha definito le vittime del terrorismo come veri eroi, custodi di una memoria che deve rimanere sempre viva nella comunità.

Il legame con il territorio

È toccato poi al presidente Salvatore Faita tracciare il profilo umano di Sergio Bazzega e ricordare il filo che lo unisce al piccolo comune astigiano. Nel 1967, infatti, il maresciallo visse a Cantarana per alcuni mesi. Un passaggio breve ma significativo, tanto che nel 1980 l'amministrazione gli dedicò una via e, nel 2016, per volontà del socio Giuseppe Tammaro e dell'attuale sindaco, fu inaugurata una lapide alla presenza della moglie Luciana e del figlio Giorgio.

«Rendendo onore a Sergio, si rende onore a tutte le vittime del dovere, del terrorismo, della violenza — ha ricordato Faita — Il loro sacrificio ci richiama alla responsabilità della memoria: ricordare per comprendere, ricordare per difendere la nostra democrazia, ricordare per trasmettere ai più giovani il senso più alto del servizio allo Stato».

A chiudere la giornata, un ringraziamento speciale ai paracadutisti in congedo della sezione Anpd’I, la cui presenza ha testimoniato lo stretto rapporto di “fratellanza” costruito negli anni con l'Anps astigiana.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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