Attualità | 21 dicembre 2025, 12:17

Al Borgo un altare per Matilde al caffè Vergnano

Piccoli biglietti, una foto sorridente e mazzi di fiori: così il centro commerciale saluta la giovane barista

Il dolore entra prepontemente tra le luminarie, l' atmosfera di festa e lo shopping frenetico prenatalizio. Davanti alla Caffetteria Vergnano del centro commerciale Il Borgo di Asti  non ci sono solo tavolini e tazzine: c’è un piccolo "altare" nato  per ricordare Matilde Baldi, la ventenne di Montegrosso morta dopo cinque giorni di agonia in seguito al tamponamento della sua Fiat 500 sulla Asti‑Cuneo, al centro dell’ipotesi di una folle gara tra Porsche.

Sul pannello bianco campeggia una foto dietro al bancone, Matilde in felpa tra colleghi e amici; tutto intorno una costellazione di post‑it, firme e pensieri dei tanti lavoratori dei negozi del centro commerciale che l' hanno conosciuta e che spesso la incontravano in una pausa caffè: “Ciao Matilde, ricorderemo per sempre il tuo sorriso, buon viaggio”,  e altri aggiungono “non ti dimenticheremo mai” e “rimarrai sempre con noi”. 

Matilde, studentessa di Economia all’Università di Torino e barista proprio al Caffè Vergnano del Borgo, era un volto familiare per lavoratori e clienti abituali, che ora trovano in questo altare un modo per fermarsi, lasciare un messaggio, trasformare lo sconcerto in memoria e chiedere, in silenzio, che una morte così assurda non venga mai archiviata come una semplice statistica da cronaca nera, ma che ci invochi a chiedere - come ha ricordato la sindaca di Montegrosso Monica Masino - "a Dio e agli uomini giustizia".

Alessandro Franco

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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