Con il grande settembre di Asti torna anche il Festival delle Sagre Astigiane, i suoi profumi e gusti di una volta, torna a sfilare la storia delle nostre campagne. Tutto grazie a volontà, capacità ed impegno delle 41 Pro Loco partecipanti: ognuna racconta la sua storia, racconta il suo territorio, ed è bellissimo, anche qui, toccare e gustare quanto siano importanti, coinvolgenti e piacevoli le differenze. 41 custodi del territorio, della cultura locale, delle nostre radici, che continuano a legare il passato con il futuro, forti della bella filosofia del noi, tipica del migliore volontariato.
La prima forma associativa, tra quelle assimilabili ad una Pro Loco, nasce a Pieve Tesino, in provincia di Trento, nel 1881. Si chiamava Società d’abbellimento, creata con l’obiettivo di migliorare l’estetica del posto per favorire la sosta dei forestieri. Istituzionalizzate legislativamente nel 1920, esplosero negli anni '60.
Oggi in Italia sono quasi 6.000, mezzo milione di soci e 20.000 tra manifestazioni ed iniziative di successo. In Piemonte ne abbiamo 1.093 con decine di migliaia di volontari che organizzano piccoli e grandi eventi per promuovere cultura, patrimonio, prodotti tipici ed enogastronomia, che creano flussi turistici, che permettono a tantissime persone di stare bene insieme.
Gente splendidamente abituata a camminare insieme, abituata a non sentirsi addosso il peso di essere motore trainante di importanti momenti di promozione e valorizzazione, grazie alla piacevole abitudine di tenersi per mano. Rappresentano sicuramente uno dei più riusciti investimenti per e sul territorio, ottimi esempi per dimostrare che le cose funzionano meglio quando vince l’orgoglio nei valori del proprio posto bellissimo, portato avanti con ottimismo, buon umore e unione. Bello pensarli contagiosi.
Nella recente visione di società liquida del sociologo Zygmunt Bauman, la progressiva crisi del sistema di socialità, dei legami di solidarietà e di responsabilità, non li considerava di certo, ma non c’è da fargliene colpa, essendo nato a Poznań, in Polonia, e non nell’Astigiano. Per questo il 7 e 8 prossimi godetevi la festa, ma sforzatevi di vedere le persone e fatevi contagiare.
In un periodo difficile per lo sviluppo di turismo e territorio, dove le tematiche da cogliere sono così vicine al quotidiano delle Pro Loco, confido anche di vedere presto tra i giovani volontari di oggi, gli imprenditori turistici di domani, avvantaggiati da una palestra unica per acquisire esperienza, passione e orgoglio di vivere in un posto bellissimo.