Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività? Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte ti aiuta a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.
Questa l’accattivante introduzione ad un’iniziativa regionale, non c'è nulla da dire, proprio interessante. Lo scopo è cogliere la potenzialità di sviluppo territoriale da nuovi residenti per qualche centinaio di piccoli comuni, spesso con popolazione in decrescita e sempre più anziana. Il momento è pure quello giusto, vista la recente ed evidente tendenza di muoversi dalle città verso altri stili di vita, più vicini alla natura, circondati da migliori rapporti sociali, a caccia di serenità.
Il 1° settembre uscirà il bando, ma già sappiamo che gli incentivi per trasferirsi, mirati all’acquisto o ristrutturazione di una casa, andranno dai 10 ai 40.000 euro. Indubbiamente non male! Sappiamo anche che si potranno abbinare ad un altro bando, in uscita a novembre, per l'apertura di attività commerciali e di servizi.
La disponibilità di fondi da 10 milioni, con importi di contributo medio da 25.000 euro, porta ad avere prospettiva di 400 nuove localizzazioni distribuite sui 465 comuni montani identificati dalla Regione.
Nell'Astigiano rientrano dodici Comuni, tutti in Langa Astigiana: Bubbio, Cassinasco, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame e Vesime.
Luoghi e borghi di una bellezza unica dove lo spazio non è certo un problema, immersi in una natura ancora magnificamente incontaminata, dove il verde e il suo variare stagionale sono i colori dominanti, per non parlare dei piaceri da profumi, cibo e bere. Tutti assieme fanno poco più di 4.700 abitanti, con il più piccolo, Olmo Gentile, che ne ha una settantina ed il più popoloso, Monastero Bormida, poco sopra i novecento. Facile capire allora il valore anche solo di una cinquantina di persone in più o in meno.
E’ indubbio che la disponibilità finanziaria per qualche centinaio di domande e 465 Comuni coinvolti, sono numeri che porteranno ad una graduatoria e ad una competizione tra luoghi e persone.
L’opportunità è troppo importante, non solo nella considerazione delle valenze di contributo economico da nuovi arrivi, ma anche dalle loro nuove energie e nuova voglia di fare.
La dimostrazione l’abbiamo con quel pugno di giovani che da un po’ hanno scelto di vivere li, spesso laureati, ma con obiettivi di vita già diversi. Mi vengono in mente Federica e Mattia che dal 2018 allevano capre e pecore a Cessole trasformandone il latte in spettacolari formaggi.
Insomma, se raccontati, i posti sono bellissimi, se spiegata, la scelta di vita pure. Scelta facilitata tra l’altro non solo dai contributi regionali, ma anche da un’offerta immobiliare ricca e talora in saldo.
Insomma prodotto e domanda potenziale ci sono e, proprio per questo, sogno dodici sindaci in discussione operativa e pratica sul come spingere i loro posti bellissimi, sul come farli scegliere nell’insieme e singolarmente, su come promuoverne bellezza e offerta immobiliare.