Viviamo in un posto bellissimo | 16 ottobre 2021, 07:20

Viviamo in un posto bellissimo pronto al nuovo Rinascimento

Puntata dedicata ai giovani di Asti e dell’Astigiano, prendendo spunto da un evento sulla sostenibilità che si è concluso a Firenze lo scorso 11 ottobre

Viviamo in un posto bellissimo pronto al nuovo Rinascimento

Il Rinascimento moderno non può che iniziare dai giovani e non può che essere avviato dal rispetto per l’ambiente e per le persone. Questi i capisaldi di selezione del primo premio al mondo dedicato al lavoro dei giovani sulla sostenibilità: The Renaissance Awards. Evento non a caso nato a Firenze, che di Rinascimento qualcosa ne sanno, dove si è svolta a Palazzo Vecchio, la sera di lunedì scorso, 11 ottobre, la cerimonia di premiazione.

L’obiettivo era ed è dei migliori: diffondere consapevolezza sui temi eco e stimolare buone pratiche, guardando all’esempio di giovani che lottano per un mondo socialmente giusto, economicamente inclusivo, rispettoso dell’ambiente e tecnologicamente equilibrato. E’ sempre più evidente che l’ultima generazione sia più unita e organizzata che mai nella lotta contro la crisi climatica, dai movimenti di Fridays for Future a Extinction Rebellion al Sunrise Movement.

Dall’emergenza non stanno però sorgendo solo tanti partecipi e coinvolti, ma anche una classe di giovani imprenditori ed attivisti pronti a offrire soluzioni concrete ad alcune delle principali sfide globali del nostro secolo. Diversi sono stati premiati lunedì. Tra i vincitori Amanda Nguyen, fondatrice di Rise, l’associazione responsabile della Carta dei diritti delle sopravvissute alla violenza sessuale. Ma anche Leah Thomas e Diandra Marizet e la loro piattaforma di sensibilizzazione ed educazione sugli effetti della crisi climatica nelle comunità emarginate. Tra i vincitori anche un italiano, Alessio Genovese, premiato per il suo progetto Funkino dedicato ai giovani migranti. Venendo ai nostri lidi, anzi ai colli dell’Astigiano, anche qui si tocca umanità nuova, tra piazze, terra e territorio. Ne sto accennando da qualche giovedì, sempre qui, nel raccontare posti e giovani tornati alla terra, con gli itinerari di Recherche. E sono magnificamente tanti.

Il bello di tutto questo verde fervore si riassume magnificamente nel termine rinascere e nel suo più ampio significato di cambiare il mondo. In meglio. Visione fortemente presente anche in un calendario, quello Lavazza 2022, non a caso presentato a margine dell’evento fiorentino. Il prossimo anno, per i mastri tostatori di Torino, si intitola I can change the world. Dai, il titolo è bellissimo, così carico di certezza, valori e responsabilità presenti in ognuno di noi, basta iniziare a volerlo. Il calendario sostiene il suo titolo con sei storie, sei ritratti di artivisti, così li chiamano: due uomini e quattro donne, impegnati in campo sociale e ambientale tramite forme artistiche diverse. Il musicista Ben Harper impegnato contro le disuguaglianze sociali e nella sensibilizzazione verso gli effetti della crisi climatica; Saype, pioniere della land art sostenibile con le sue monumentali opere per la salvaguardia del pianeta e la coesione sociale; la rapper rifugiata afgana Sonita Alizada attiva nella denuncia dei matrimoni forzati e delle spose bambine; la designer di gioielli Shilpa Yarlagadda che promuove e supporta l’emancipazione femminile; la biologa marina Cristina Mittermeier con la sua fotografia che documenta l’avanzare della distruzione degli oceani; la street dancer Shamell Bell che si batte contro razzismo, sessismo e omofobia.

Quello che più mi piace, nel premio, nel calendario e nella prospettiva, è la forte centralità della persona, del singolo e da buon Don Chisciotte non potrebbe che essere altrimenti. Bellissimo e indispensabile messaggio di fiducia nella possibilità di cambiare noi stessi e, tutti insieme, di cambiare il mondo.

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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