Viviamo in un posto bellissimo | 17 dicembre 2022, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo: ambo, terno e cinquina

Puntata dedicata a un gioco di bella tradizione e di feste in famiglia, gioco ritrovato e da ritrovare nella sua semplicità e purezza, la tombola

Carlo III Borbone, involontario ideatore della tombola

Carlo III Borbone, involontario ideatore della tombola

Arrivano le festività natalizie. Preparatevi a giocare a tombola. E’ innegabile che con il Natale si viva un periodo particolare carico del piacere di rispolverare e compiere gesti antichi e rituali che sembrano rimanere immobili nel tempo.

Il presepe, l’albero, i regali, le luminarie, i cenoni e la tombola.

Il Natale, almeno in apparenze e speranze, è sinonimo di tradizione piuttosto che di innovazione. Si tende a tornare un po’ indietro nel tempo anche con un rito antico e semplice come la tombolata in famiglia. Sarà per avere una scusa in più per restare a tavola e continuare a mangiare tra una pausa e l’altra, il gioco della tombola sta tornando ad essere protagonista delle feste, dal nord al sud Italia.

Nel parlarne sento il profumo di clementine che i miei mangiavano durante il gioco, con la buccia fatta a pezzetti e usata a coprire i numeri sulle cartelle. Essere, da tempo, adulti vuol dire estrarre i numeri, che nel ricordo erano sempre delega di papà che, da buon teatrale romanaccio, accompagnava con commenti in rima e battute da far arrossire le zie e mettere brio alla ripetitività del gioco. Ad ogni numero la citazione dalla smorfia napoletana, la stessa che anima le allegorie del lotto, la stessa da prepararsi a ripetere tra qualche giorno.

Secondo tradizione, la tombola sarebbe nata nel 1734 da una discussione tra il re Carlo III di Borbone e padre domenicano Gregorio Maria Rocco proprio circa il lotto. Il primo lo voleva sotto controllo pubblico, ovviamente per tassarlo e ricavarne guadagno nel fare il banco, e il secondo lo considerava immorale definendolo ingannevole e di amorale diletto. Padre Rocco aveva una grande influenza sul popolo napoletano tanto che secondo Alexander Dumas era ...più potente a Napoli del sindaco, dell’arcivescovo e persino del re. Alla fine Carlo III riuscì a legalizzare il lotto, a patto che il gioco venisse sospeso nelle festività natalizie, per non distrarre i fedeli dalla preghiera. Il gioco del lotto era però così diffuso nelle abitudini dei napoletani che non vollero rinunciare a giocare neanche a Natale, adattandolo a un gioco da tavolo dal carattere familiare.

Anche se un po’ in anticipo, buona tombola e buon Natale.

Davide Palazzetti

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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