Storie di Orgoglio Astigiano | 20 maggio 2023, 12:15

Storie di Orgoglio Astigiano. Gigliola e Sandra, 40 anni di My Day Academy: "Asti? Era un inno alla bellezza, il teatro Alfieri un gioiello, il più bello d'Italia"

Una bionda l'altra rossa. Due sorelle esplosive che gestiscono la scuola di danza dal 1990 e formano talenti incredibili. In ultimo Maria Fassio, diplomata ad Asti, entrata all'interno del corso di formazione di professionisti alla Scala

L'anima del My Day Academy e, a seguire, Gigliola e Sandra

L'anima del My Day Academy e, a seguire, Gigliola e Sandra

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Moon River, di Henry Mancini e Audrey Hepburn, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

 

Gigliola e Sandra. Due sorelle dall'estro incredibile.

Una bionda e l'altra rossa, due anime diverse che formano un cerchio perfetto. Le sorelle Scala mi hanno accolta nella loro casa, il My Day Academy. Scuola e Accademia di Danza e Spettacolo, che quest'anno festeggia i suoi primi 40 anni.

Un gioiello, un vanto, un orgoglio per Asti. Varcare la soglia della sede di corso Casale è stato emozionante. Appena entro riesco ad avvertire quell'atmosfera di rigore e disciplina che so essere caratteristiche tipiche della danza, quella accademica.

Riconoscimenti, foto con personaggi incredibili tappezzano i muri della scuola. Poco dopo il mio arrivo vengono accolte anche le allieve. Volti giovanissimi e sorridenti, che mi trasmettono l'idea di avere una passione, un fuoco che le anima da dentro. Lo stesso di cui mi parlano Gigliola e Sandra. Ma facciamo partire la coreografia dall'inizio, come nei migliori saggi.

40 anni di scuola, il My Day Academy è un'istituzione in città

Esatto, è nata nel 1983 e noi la dirigiamo dal 1990. Sono passati tanti anni e, con loro, anche tante difficoltà. L'ultima il Covid, che ci ha bloccati e non ci ha permesso di festeggiare il nostro trentennale. Possiamo dire, però, che le nostre feste sono in realtà gli spettacoli che portiamo in scena, in cui cerchiamo di dare sempre il massimo, per offrire al nostro pubblico un'esperienza di qualità. I prossimi andranno in scena all'Alfieri il 15 e 16 giugno, alle 20.30. Saranno "Cenerentola" e "Tripudio di danza", già verso il sold out.

Il mondo della danza è così complesso dal punto di vista normativo?

Sì, non essendo la danza regolamentata a dovere, sono sufficienti requisiti minimi per aprire una scuola. Da anni ci battiamo per far sì che allievi e genitori possano scegliere l'opzione migliore per studiare danza, fin dalla propedeutica, dai 4 anni. La nostra è un'accademia di danza professionale, membro del Consiglio Internazionale della Danza Cid Unesco. Attorno alla nostra scuola gravitano personalità importanti nel panorama internazionale, come i docenti e coreografi Ludmill Cakalli, Tatiana Sulejmani, Donatello Jacobellis e Philippe Pierson, che periodicamente fanno lezione da noi. Nel corso degli anni abbiamo creato una rete importante di collaborazioni, con l'obiettivo di allargare i nostri confini.

Sandra Scala, la direttrica artistica, è anche membro Aida (Associazione Insegnanti Danza Accademica diplomati presso il Teatro alla Scala ), è colei che si dedica quotidianamente all’insegnamento di tutta la parte accademica, l’anima artistica della scuola. Gigliola, invece, si occupa di tutta l’organizzazione, il management e la produzione.

Che legame avete con Asti?

Siamo profondamente legate ad Asti, perché tutto parte da qui. Il ricordo più bello è sicuramente quello degli anni Ottanta e Novanta, di quell'Asti che ci appartiene, in cui vorremmo che i nostri allievi si riconoscessero. Abbiamo mantenuto le radici, crediamo che Asti abbia uno dei teatri più belli d’Italia. L'Alfieri è un gioiello, che merita. Abbiamo vissuto in un posto bellissimo. Asti era un inno alla bellezza, quello che anche la danza richiede: leggerezza, armonia, leggiadria, sicurezza.

Parlate al passato. Perché?

Negli anni Asti è cambiata. Ad esempio è un vero peccato che non ci sia una compagnia di danza del teatro o che grandi Compagnie possano passare da qui. Abbiamo una grande fiducia nell'Assessorato alla Cultura, nella capacità e nell'impegno dell’assessore Paride Candelaresi e con lui di tutta la sua squadra, crediamo che Asti possa avere una nuova spinta artistica. Vorremmo che la nostra città riuscisse a portare sempre più compagnie, spettacoli di livello. Vorremmo che le persone tornassero a teatro piacevolmente a vedere la bella danza.

My Day Academy è un mix di talenti. Mi raccontate la storia di un'allieva che sta brillando particolarmente?

Diciamo che in questi anni diversi nostri allievi sono entrati in importanti Accademie. Ad oggi stiamo monitorando con grandi soddisfazioni la nostra allieva Maria Fassio, che si è diplomata al My Day, per poi entrare all'interno del corso di formazione di professionisti alla Scala. Speriamo possa trovare il suo posto, quello che merita. Maria, possiamo dirlo, è una nostra creatura artistica: l'abbiamo accompagnata dall'inizio alla fine e... facciamo il tifo per lei.

Dai, ancora una...

Sempre quest’anno anche Chiara Rosso è entrata nel secondo corso dell’Accademia Teatro alla Scala e due nostre allieve (11 e 16 anni) hanno finito un percorso semestrale formativo al Teatro dell’Opera di Roma, selezionate da Eleonora Abbagnato e da altri docenti del Teatro. Potrebbero essere selezionate per entrare nell’accademia del teatro di Roma.

Cosa significa fare danza?

L’arte nella danza è oggettiva: la tecnica è tecnica. Non è a libera interpretazione. Il palco non mente. La danza come la vedi è: o sei bravo o non lo sei. Per questo è una disciplina forse un po' spietata. Serve iniziare molto presto. Il corpo ha una memoria: certe evoluzioni se non le si prepara da piccoli sono poi difficili da raggiungere. Questo a livello accademico, perché poi la danza fa bene a tutto e a tutti. A livello fisico aggrazia, rende più elastica la muscolatura, agisce sul portamento.

Un caffè, quella luce negli occhi, quel fuoco che ti anima da dentro

L'intervista continua davanti a un caffè. Gigliola mi racconta di come lei e sua sorella si completino alla perfezione: non potrebbero stare l’una senza l'altra. Mi dice che ogni volta che sua sorella Sandra entra in aula rimane stupita: anche se sono passati gli anni, vede sempre quella luce nei suoi occhi, avverte quel fuoco, quella passione, che da dentro continua ad animarla. Sono queste le belle storie che amo raccontare. Quelle di chi si alza al mattino e va a fare il lavoro che ha sempre sognato. Quelle di chi ama le sfide, di chi vive a mille, con una passione travolgente. Perché, anche se facciamo mestieri diversi, quelli come noi li sappiamo vedere e riconoscere. Siamo quelli che non mollano. Mai.

Quanti allievi conta, ad oggi, il My Day?

Indicativamente 150 in totale, tra grandi e piccoli. Stefania Casetta si occupa da tanti anni di tutto il comparto della propedeutica mentre Eleonora Bortot, diplomatasi al My Day e alla LUDT, ha intrapreso il percorso da insegnante diventando all’occorrenza assistente coreografa. Abbiamo anche corsi amatoriali. Marina Ranieri gestisce il corso Benessere in musica, Paola Casetta la danza africana, Stefania Casetta il laboratorio di danza contemporanea per adulti. E, da settembre di quest'anno, faremo parte dell’AIDA di Milano con importanti novità...

Quello del My Day è un mondo meraviglioso. Che risposta vi ha dato il territorio in questi anni?

Diciamo che non c'è mai stata una vera e propria risposta. In questi anni abbiamo dato vita a progetti importanti, abbiamo conquistato premi significativi. La nostra città, però, non ci ha mai riconosciuto il fatto di essere una realtà storica, radicata sul territorio. Sarebbe bello se si potesse dare spazio ai talenti astigiani, ancor prima di riceverli da altri territori. L’arte deve unire: manca la collaborazione, un buon maestro ti lascia andare, non ti trattiene. Il territorio questo spesso stenta a farlo. Non ci siamo mai allontanati da Asti, anche se ce lo hanno chiesto. Vogliamo stare qui, amiamo Asti e il nostro teatro.

Quali sono i principali successi ottenuti?

Dal 1990 ad oggi, tanti sono stati i premi assegnati agli allievi dell’Accademia.
Ricordiamo tra questi il 1° premio “Vasco Rossi Dancing Project” nel 2012, Premio “Fellini per la danza” presso il teatro Olimpico di Roma. E poi lo spettacolo "Rock sulle punte", portato in scena con i New Trolls o la partecipazione all'evento "On Dance" con Roberto Bolle a Milano nel 2021. Diversi allievi sono entrati in accademie importanti come l’Opera di Vienna, la Scala di Milano, il Russian Ballet, hanno vinto borse di studio per il Liceo coreutico Teatro Nuovo di Torino, l’Opus Ballet di Firenze e per il Dance in Italy e per il prestigioso Performing in New York con l’Aykun Ballet oltre a diversi inviti a presentarsi a diverse audizioni in teatri lirici importanti. Negli anni passati allievi della My Day Academy sono entrati in compagnie importanti come il Theater Krefeld Monchengladbach , vinto borse di studio per il Centre de Danse de Cannes e l’Opera di Parigi e tutt’oggi impegnati in compagnie a Londra e San Francisco.

Un consiglio ai giovani?

Inseguire i propri sogni e cercare di non arrendersi, studiare tanto per raggiungere i propri obiettivi. E poi, fare danza: al di là della professione, fa bene al corpo e all’anima, è disciplina di vita. Non siamo sportivi, ma artisti. E l'arte è bellissima.

Il videosaluto agli amici della voce di Asti

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

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