Paté, salami, galantina, tagliata, agnolotti e cosciotto, sempre e solo d’oca: il 7 e 8 ottobre a Villa San Secondo questo animale da cortile, presente ancora oggi in molte cascine della zona, sarà protagonista della tavola, sabato sera e domenica a pranzo. A chiudere i piaceri del palato frittelle di mele, i pericolosi Friceu. Pericolosi nel portare facilmente a non riuscire a smettere di farne smodato consumo, uno dopo l’altro, una volta assaggiato il primo. Attorno, uno dei bellissimi borghi del Nord Astigiano, pronto ad accogliere, da quasi tre lustri, la tradizionale Sagra dell'agnolotto d'oca e del friceu di mele. Sagra nata quattordici anni fa sull’idea di un sindaco indubbiamente illuminato, Luca Marchetti. Idea di attrarre gente nel suo posto bellissimo, puntando tutto sulle tradizioni contadine al servizio dei buongustai. Tradizioni da buongustai, messe in opera e a tavola dagli amici della locale Pro Loco, trasformate in forti segnali identitari edibili: cucina delle cascine, dove una volta non mancavano certo le oche così come qualche albero di mele villesi, portate a frittella nei giorni di festa. Saporite tradizioni del territorio.
Territorio dalle antiche origini, consolidato in centro abitato sotto la spinta espansionistica e l'intervento del libero comune di Asti nel suo periodo di grande splendore medioevale. Villanova fortificata, nata a fine '200 con il nome di Villa Nova Sancti Secundi in onore al patrono astigiano. Nata per esattezza nel 1296 in seguito alla rivolta di 113 famiglie dipendenti da uno dei signorotti locali. Il suo primo riconoscimento formale è presente in una convenzione stipulata nel 1304 con Asti che in sostanza da loro una mano a costruirsi casa in un luogo lontano dal nobil sfruttatore, quali liberi cittadini sotto la protezione comunale. Gli Statuti del luogo ne datano poi la nascita vera e propria nel 1312. Il paese, costruito come villaggio fortificato, evidenzia ancora resti della cerchia delle mura, dei fossati ed una delle porte ad arco.
Oggi questo accogliente e affascinante borgo è da vivere nel suo caratteristico centro storico, disposto a spirale intorno all'elegante parrocchiale settecentesca dedicata ai santi Matteo e Secondo, arricchita all'interno da una grande tela della scuola del Moncalvo. Centro storico poco rimaneggiato e contornato da diversi edifici padronali sette-ottocenteschi, pieno di scorci suggestivi tra vie ben curate. Al posto del castello la piccola chiesa della Madonna delle Grazie, eretta nel 1632 come ex voto dopo la grande peste. Insomma, un gran bel posto, cibo speciale…roba da mettersi certamente a meta in settimana prossima.