Storie di Orgoglio Astigiano | 20 aprile 2024, 12:00

Storie di Orgoglio Astigiano. I giovani di Cuba Libri: “Creiamo aperitivi letterari in questa città che sa di casa. C'è chi vende esperienze. Noi preferiamo farle vivere”

L'associazione culturale, creata da giovani per giovani e non solo, ha costituito un gruppo di lettura che si riunisce periodicamente al FuoriLuogo. “Ad Asti? Sarebbe da potenziare il sistema universitario, farebbe ripartire tutto”

Alcuni dei giovani di Cuba Libri

Alcuni dei giovani di Cuba Libri

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone There's Nothing Holdin' Me Back, di Shawn Mendes, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

Un'intervista che sa di Gin tonic. Posso dire di aver flaggato anche questa opzione dalla lista delle nuove esperienze da fare almeno una volta nella vita. I miei compagni di viaggio sono stati alcuni dei ragazzi e delle ragazze di Cuba Libri, associazione letteraria astigiana che promuove la cultura attraverso la lettura, senza dimenticare la dimensione ludica e ricreativa.

Inutile dire che ci siamo incontrati all'ora dell'aperitivo. La golden hour ha fatto il resto, rendendo ancor più magico rincontrare amici di vecchia data.

Ragazzi, come nasce l'idea di Cuba Libri e perché?

Nasce da un'idea di Marco Alpan e Gaia Mussa, per poi coinvolgere sempre più persone. Un progetto che vede la luce dall'esigenza di trovarsi, stare insieme, e parlare di libri e di letteratura, per fare la conoscenza di personaggi che popolano pagine e pagine di testi. Un gruppo di lettura per raccogliere opinioni di altre persone, discutendone davanti a un cocktail. Il progetto nasce il 1 aprile del 2022, da discussioni informali: non conferenze o incontri cattedratici e statici, ma aperitivi letterari. 

Quando decidete di fare lo switch, diventando associazione culturale?

L'11 novembre 2022, quando da collettivo diventiamo associazione culturale a tutti gli effetti. I nostri incontri, oggi come allora, si svolgono due volte al mese, tutto l'anno tranne ad agosto. Abbiamo un consiglio direttivo che, oltre a Gaia e Marco, vedono presenti Alessio Cirlincione Palumbo, Beatrice Viazzi, Carlotta Bianco, Edoardo Orta, Lucia Cavagnino, Luigi Armanino, Manuela Mariuzzo e Paolo Sernini. Oggi abbiamo una quarantina di associati. 

Quante persone coinvolge, indicativamente, ogni incontro tra “Cubani”?

Ad oggi non meno di 25 persone, per un massimo di 50. Ci troviamo al FuoriLuogo, che ormai è diventata casa nostra. C'è grande libertà di partecipazione: chi vuole venire viene, non c'è una partecipazione fissa obbligatoria. Davanti a un aperitivo discutiamo del libro che viene proposto ogni mese, anche per demolirlo, se è il caso. Non è detto che debba piacere per forza e che il feedback sia sempre positivo e, soprattutto, non è obbligatoria (anche se, naturalmente, è consigliata) la lettura del libro in questione.

Continua migrazione e comunità, per andare oltre l'individualità 

Pensare alla comunità che si è formata e radicata attorno al concetto di Cuba Libri ha dell'incredibile. Già che sia un'intervista di gruppo (e non un dialogo a tu per tu con un singolo portavoce dell'associazione, come magari uno si aspetterebbe) mi permette di capire che la dimensione corale, collettiva, è sinceramente presente in questo progetto. E mi ricorda quanto è importante, nella vita, riuscire ad andare oltre la propria individualità. Un po' come l'amore autentico: continua migrazione di uno verso l'altro, andare fuori dalla propria individualità verso l'altro e non portare l'oggetto desiderato verso e dentro se stessi. In Cuba Libri sono riuscita a vederla questa continua migrazione: il pensiero di ognuno migrava verso la riflessione dell'altro, fino ad arrivare a creare una sana nube di idee, che quasi non avessero più pensatore. Ho davvero capito cosa significa migrazione. Vera. 

C'è una specie di unità di misura che indica il gradimento del libro proposto di volta in volta? 

Sì, una cosa tutta nostra. Dato che i nostri sono aperitivi letterari, abbiamo deciso di votare i vari libri attraverso le gradazioni alcoliche. Il testo che ha ricevuto il voto più basso, ad oggi, ovvero un 30%, è stato un testo di McEwan. Mentre quello che ci è piaciuto di più, per il momento, è Fahrenheit 451, di Bradbury, che ha ottenuto un 85%. Diciamo che l'unione tra libro e cocktail ci è venuta fin dall'inizio naturale e l'abbiamo portata anche durante le presentazioni. Se ci viene in mente l'associazione tra bevanda e libro, la offriamo direttamente all'autore. È un po’ il brand, qualcosa che particolarizza tutte le nostre presentazioni, un qualcosa di identitario.

Che rapporto avete con il territorio astigiano? È cambiato rispetto agli inizi? 

Ad oggi siamo molto legati al territorio: è stata una scelta importante quella di far attecchire questo progetto in questa città, in cui crediamo molto. Abbiamo scelto un luogo astigiano che ci rappresentasse, che fosse casa, ovvero il FuoriLuogo. Sul territorio mancava un gruppo di lettura, per giovani in primis, anche se siamo aperti a tutte le fasce d’età. Nel modo in cui si è andato a configurare questo progetto, diciamo che sta diventando sempre più qualcosa di molto astigiano, radicato, anche attraverso le sinergie fatte con le varie realtà locali. 

Fare rete è importantissimo, soprattutto in questo territorio. Con chi la state costruendo?

Abbiamo collaborazioni con diverse realtà del territorio, tra cui Protect Our Home, Libera Asti, Asti Slow Fashion, Libraccio (con cui organizziamo anche presentazioni/evento, presentando autori anche non astigiani), Spazio Kor, Un libro per Daniela, Gruppo di lettura del Liceo Classico Alfieri e molte altre. 

Secondo voi il territorio astigiano si vuole sufficientemente bene? 

Asti non si vuole abbastanza bene. Si potrebbe fare di più e la nostra associazione è la dimostrazione di come, anche senza per forza dover stravolgere le cose, si può portare un contributo importante alla propria città. Ogni realtà, nel suo piccolo, sta facendo il suo. Mini tasselli che, se uniti a dovere, possono creare un bel puzzle, un gran mosaico. Pensiamo che ad Asti si faccia fatica a fare rete e noi, in questo, ci stiamo impegnando molto, in primis comunicando nel modo giusto. 

I problemi principali di questa città? 

Spesso le persone non conoscono per nulla certe realtà del loro territorio, che sono invece a portata di mano, ce l'avrebbero sotto al naso. L'astigiano ha la voglia, secondo noi, di partecipare a eventi, di fare cose, ma spesso non riesce a essere a conoscenza di cosa ci sia attorno. Per questo andrebbero promosse meglio le nostre eccellenze: scoprendone una, se ne potrebbero scoprire tante altre. Si dice che le associazioni debbano vendere un’esperienza. Noi, invece, cerchiamo di farla vivere, offrendo qualcosa che prima non c'era. Riteniamo che un altro grande problema sia l'università: andrebbe strutturata meglio, sia come offerta formativa che come radicamento sul territorio. La nostra università non è astigiana, ma è una succursale di altre. Lavorare sul potenziamento dell'università farebbe ripartire tutto. Alcuni di noi pensano che Parma sia Asti come potrebbe essere stata. Ad Asti abbiamo tante persone di mezza età a salire, la fascia 20-30 anni, ovvero gli universitari, ad Asti sono davvero pochi proprio per questo motivo, secondo noi. 

I vostri ultimi progetti?

Il più recente è il podcast di Cuba Libri, che esce una volta al mese. Non c’è una data precisa per scelta, ma è online comunque a inizio mese. Cerchiamo di farli uscire sempre prima del primo incontro del mese successivo. 7/10 minuti di talk del libro del mese precedente, con parti di lettura dei passi. Il progetto è stato realizzato interamente da persone di Cuba Libri, con magari alcuni ospiti esterni puntata per puntata. All'interno raccogliamo anche opinioni del libro letto, fornendo un'immagine sonora di quello che è stato l’incontro, con curiosità sull'autore e approfondimenti. Ogni puntata è unita a una bevanda. E' motivo di grande orgoglio, per noi, che i podcast siano presenti su Spotify e su YouTube. Ci teniamo a ribadire che anche la colonna sonora del podcast è realizzata da “Cubani”: Amedeo Fresia e Jane Plumbini. 

Altri progetti realizzati?

Abbiamo realizzato la rassegna letteraria “Decanter”, su tre giorni, al FuoriLuogo, nel luglio scorso, collaborando con la casa editrice Fandango. E poi abbiamo collaborato con l'Assaggio Ludico, con la rassegna L’Ecole e molto altro. Abbiamo anche organizzato il “Cubalentino”, nel febbraio 2023, in occasione di San Valentino. Un evento per trovare la propria affinità letteraria. Un vero e proprio Speed Date letterario in cui ognuno portava il proprio libro del cuore, con l'obiettivo di trovare affinità partendo dalla letteratura. Cuba Libri crea rapporti e amicizie. Facciamo cene per associati, siamo pieni di idee e abbiamo tanta voglia di fare, perché ognuno possa mettere in campo le proprie competenze. Ognuno ha il suo spazio e tutti insieme siamo una forza. 

Cosa bolle in pentola? 

A maggio leggeremo un libro che ha come tema il rapporto uomo/cane o uomo/animale, verrà agli incontri anche la Lida di Asti. Il 19 maggio faremo una camminata con momenti letterari. Tutto a scopo benefico: daremo una parte del devoluto in beneficenza. A giugno, invece, affronteremo il tema della disabilità. E poi, siamo al lavoro per il sito di Cuba Libri, in cui le persone potranno vedere i prossimi eventi e tutte le informazioni, con brevi commenti su quanto letto, con tutti i nostri voti. Collaboreremo anche con Indieflash (altro Orgoglio Astigiano, QUI l'intervista), realizzando con loro una rubrica letteraria. 

Un consiglio ai giovani come voi (anzi, noi) alla ricerca della propria strada?

Ci riflettiamo noi per primi su questa domanda! Sarebbe bello farlo insieme, davanti a uno Spritz e a un bel libro. Pensiamo che sia fondamentale condividere le proprie passioni con qualcuno, per dare vita a nuovi progetti, nuove esperienze. Da lì si parte ed è solo l'inizio...

Il videosaluto ai lettori di Orgoglio Astigiano

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

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