Narcisa è una pittrice. Narcisa di nome e non certo di fatto, Narcisa Lungu, arrivata dalla Romania fin dalle nostre parti, dopo aver scelto di lavorare tra i bulloni italiani, abbandonati solo da qualche anno per dare spazio al colore. Colore e colori, acrilici su tela, che caratterizzano di personalità e calore le sue opere.
E sì che gli studi nella sua città natale, Comăneşti, paesone da 20.000 abitanti ai piedi dei Carpazi orientali si erano orientati verso tecnica ed economia, tanto da trovare subito un lavoro nell’ufficio commerciale di una media azienda di bulloneria, non lontana da casa, a Bacau. Poi export manager e da lì la scoperta che in altri paesi europei la sua professionalità sarebbe stata assai meglio retribuita. Qualche conoscenza e un po’ di caso, quello buono, uniti ai 26 anni d’allora, ed eccola, dal 2006, a lavorare tra bulloni italiani, con casa nei dintorni di Asti dove conservare la piacevole certezza di poter trovare conforto tra i pennelli.
E poi? E poi arriva quella fetenzia di globalizzazione e salta tutto. L’azienda astigiana per cui lavora fatica e riduce, come si dice, tira i remi in barca, e licenzia. Narcisa, con quella determinazione che spesso ho visto nelle donne delle sue terre d’origine, sceglie. Sceglie che sarà pittrice. Quadro dopo quadro, mostra dopo mostra inizia a farne professione. Sceglie di rappresentare donne, una infinità di volti femminili ad esternare la vivacità e la forza che ha dentro e che tutte le donne hanno, pur se spesso inconsapevolmente. Donne e arredo: l’indole commerciale è un’impronta mentale difficile da smacchiare e la scelta di segmenti di domanda potenziale così netti credo proprio ne sia una chiara conferma. Nulla di male, anzi: i dipinti sono belli, piacciono, si vendono e va benissimo.
Basta cosi? Fiiigurati!
Domani, nel giorno del suo compleanno, mentre il capoluogo si confronta con quotidiane chiusure di attività commerciali, con bei negozi del centro trasformati in vetrine elettorali, lei inaugura la sua galleria d’arte: Narcisa Lungu Art in viale dei Partigiani, quasi all’incrocio con via Duca d’Aosta, fronte malandate Antiche Mura di Asti. Apre la sua boutique d’arte in una sessantina di metri quadri con pareti, e non solo, piene zeppe di dipinti e della bella evidenza che ci abbia messo dentro cuore. Lo stesso cuore, in fondo, che abbaglia nel guardare un suo quadro. Cuore inteso come energia, vitale, chiara, diretta, essenziale. Energia che poi, basta girarsi per ritrovarla, guardandola in faccia.