Viviamo in un posto bellissimo | 02 novembre 2024, 07:26

Viviamo in un posto bellissimo dove è nata la bagna cauda

Sta per tornare l’evento più profumato d’autunno, il Bagna Cauda Day, piacere e bellissimo rito collettivo, cresciuto fino a conquistare folle di bagnacaudisti

Viviamo in un posto bellissimo dove è nata la bagna cauda

La bagna cauda o bagna caoda per i puristi della lingua piemontese è da sempre uno dei piatti principali della cucina regionale. Piatto definibile sistema gastronomico, nel trasformare una salsa in grandioso momento conviviale.

Le sue antiche origini si rifanno ad una salsa medioevale, a base di aglio cotto, pane e, forse anche acciughe. Salsa descritta ben più avanti nei secoli, a metà Settecento, come “del pover uomo”, pur trovando gradimento e fortuna sulle tavole borghesi quale intingolo rustico. Salsa d’origine contadina che nell’ultimo decennio ha rinnovato la sua intensa capacità di aggregazione, andando ben oltre quella familiare e amicale. Ben oltre, con la vivace spinta del Bagna Cauda Day, evento nato nel 2012 grazie alla volontà, all’impegno e alla verve creativa dell’associazione Astigiani. Nato nella volontà di valorizzare il piatto e tutto quello che gli gira attorno, tra tipicità orticole, vinicole, ristoranti, osterie, cantine e posti bellissimi da far scoprire, e di creare una fonte reddituale per l’associazione che tenesse in piedi il suo trimestrale e la aiutasse a perseguire ed incrementare gli scopi di solidarietà.

Negli anni l’evento è cresciuto da qualche migliaio di bagnacaudisti delle prime edizioni, a festeggiare tra Asti e Astigiano, ai 30.000 dell’edizione 2023, con quasi 150 locali partecipanti, sparsi un po’ in tutto il Piemonte. Edizione che aveva dato il via ad una sorta di comunicazione sociale tramite il mitico bavagliolone, la divisa uniformante di chi partecipa al Bagna Cauda Day: Mettete dei cardi nei vostri cannoni, chiaro riferimento alla voglia dei molti di vedere un po’ più di pace nel mondo. Facile che a Putin, Zelensky, Netanyahu e a vari componenti di Hamas, non piaccia l’aglio e che nessuno attorno a loro gli abbia spiegato che ci sarebbe anche la bagna “eretica”. Tanto che i cannoni, invece si smettere, si sono moltiplicati assieme a droni e missili di ogni sorta. Quest’anno gli amici di Astigiani hanno scelto, giustamente, un altro tema da bavagliolone, forse ancora più alto, più importante e, spero, sentito delprecedente: l’ambiente. La nostra madre terra bistrattata, sintetizzata nel loro Esageruma nen. Il mondo è di tutti.

E ieri hanno finito di pubblicare l’elenco dei locali sul sito web d’evento. Locali che, contando anche una decina di ristoranti all’estero, arrivano ad essere quasi 180, trenta più dell’anno scorso. Trenta nuove proposte di profumati piaceri, concentrate principalmente tra Torino, Torinese, resto del Piemonte e altre regioni, Lombardia ed Emilia Romagna in primis. Quasi 50.000 i posti a tavola disponibili, al netto di quanti altri usciranno fuori nel terzo lungo fine settimana a cavaliere tra gennaio e febbraio 2025. Giorni che hanno chiamato Bagna della Merla, nati come risposta ad una delle richieste più pressanti e condivise emerse dal sondaggio Vota la Bagna, nella scorsa edizione. E sì, gli eventi fatti bene possono prevedere anche un’analisi della domanda, per ottimizzare quanto già ottimale, per continuare a crescere assieme ai propri appassionati frequentatori. In area non conosco altri che ne abbiano fatto uso, così come non ho memoria di altri con la forza e capacità comunicativa del Bagna Cauda Day. Per questo, e per molto altro, sono più che felice di essere parte dello staff d’evento, provando a fare il mio sui social.

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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