Storie di Orgoglio Astigiano | 23 novembre 2024, 12:00

Storie di Orgoglio Astigiano. Antonella Fausone: "Viaggio da una vita intera, ma la mia Canelli l'ho amata a prima vista. Che faccio a 61 anni? Sogno di andare in Groenlandia!"

Motociclista, viaggiatrice nell'animo, con la sua Villa Monteriolo tiene viva la tradizione di una dimora antica, che trasuda storia e bellezza da ogni angolo

Antonella

Antonella

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Blu, di Zucchero, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

Praticamente succede che conosco Antonella Fausone al palazzetto dello sport di Chieri. Me la presenta un collega giornalista. Mentre commentiamo la partita di pallavolo a cui stiamo assistendo, c'è anche la voce di Antonella che fa capolino. La sua personalità mi spinge ad approfondire la conoscenza. Morale della favola? Qualche giorno dopo sono a casa sua a fare l'intervista. Villa Monteriolo: una dimora bellissima, che trasuda storia da ogni meraviglioso angolo. Un patrimonio da preservare, la cui memoria è tenuta intatta proprio da Antonella, dalla sua vivacità, dalla sua energia e dalla sua... storia di vita personale. 

61 anni, sembra che io e lei vibriamo alla stessa frequenza. Ci mettiamo in cucina a chiacchierare, come due vecchie amiche che si incontrano di nuovo dopo tanto tempo. 

Antonella, raccontami un po' la storia di casa tua, Villa Monteriolo

I miei genitori hanno comprato questa casa, ora Villa Monteriolo, nel 1969. Originariamente era "Villa Bosca", proprio perché era di Luigi Bosca. So che è stata costruita sul finire dell’Ottocento, dopo la fondazione della cantina Bosca. So che papà la comprò da Vanella Bosca, artista conosciuta probabilmente dopo che la mia famiglia acquistò qualche suo quadro. Mio papà aveva intenzione di comprare una casa a Canelli da diverso tempo e quella fu una bella occasione. 

E tu? Hai sempre vissuto a Canelli?

In realtà sono nata a Genova. Ho vissuto a La Spezia, poi, quando avevo sei anni, papà ha comprato questa casa a Canelli, in cui però abitavano i miei nonni. Con i miei genitori abbiamo vissuto a La Spezia per dodici anni, poi per tre a Torino. Successivamente, dal periodo delle superiori, ho vissuto a Canelli. Fino a che, di fatto, non mi è stato proposto il trasferimento a Firenze. 

Ecco, parlami un po' del tuo lavoro

Ho lavorato cinque anni presso un commercialista di zona, ma poi mi sono resa conto di non essere pienamente soddisfatta della mia vita. Così ho cominciato a portare il curriculum in giro: ero in realtà disposta a fare qualsiasi cosa. Finché non arriva l'occasione di Findomestic, che all'epoca non era ancora banca. Sono stata assunta da Findomestic e inizialmente ho lavorato su Milano, poi sono stata quattro anni ad Alessandria. Dopodiché il vicedirettore generale mi ha promossa mandandomi a Firenze, dove sono stata, di fatto, ben 21 anni. Ho vissuto quindi per tanto tempo tra Siena e Firenze: da quando avevo sì e no 24 anni, fino al 2010. 

I tuoi anni a Firenze?

In quegli anni mi sono sposata, poi mi sono separata, ho conosciuto un'altra persona ed è nata mia figlia Matilde, nel 2003. Mi sono occupata di progetti e processi aziendali, viaggiavo molto per lavoro, specialmente all'estero, in team. Ero e sono sempre stata una creativa e devo dire che sono stata fortunata, perché mediamente ogni due anni i miei capi mi cambiavano lavoro, assegnandomi progetti nuovi. La mia creatività è stata quindi stimolata alla massima potenza, mi mettevo costantemente in gioco. Fino a che non entro in crisi per la questione del taglio ai costi. Si trattava di colleghi, a cui andavano comunicati tagli e trasferimenti. 

Cosa succede dopo la crisi interiore che avverti sul lavoro?

Succede che avevo le carte in regola per diventare direttore, ma mollo tutto, perché capisco che quel posto non è più adatto a me. Saluto Firenze e torno a vivere a Canelli. Siamo nel 2010. L'anno successivo sono stata assegnata alla sede Findomestic di Alessandria, di cui sono stata responsabile. Ci ho lavorato per 11 anni, fino al 2022, quando sono andata in pensione. Dal 2010 ho sempre vissuto a Canelli, ma non in questa casa: ne avevo comprata una sotto il castello, sulla Via degli Innamorati. 

Che cos'è View&Wine?

Era il Bed and Breakfast che avevo creato proprio in quella casa, nel 2016, e che è stato operativo fino a gennaio 2024. È stata la prima attività sulla "Sternìa" di Canelli, nel borgo di Villanuova. Vivere il territorio e investire sul territorio è stata un'esperienza bellissima. Parallelamente, ho iniziato a ristrutturare Villa Monteriolo, fino a che, lo scorso anno, sono riuscita a farci il primo evento. 

Cos'è, oggi, Villa Monteriolo?

È una residenza antica privata, che apro occasionalmente come location per eventi. La prima iniziativa ospitata è stata la raccolta fondi in favore delle persone colpite dall'alluvione in Emilia, in occasione della quale sono stati raccolti circa tremila euro. A breve, inoltre, sarà disponibile come location per le cerimonie civili. Sono anche una Cesarina (è la più antica rete di cuoche casalinghe d'Italia, ndr) e qui faccio cooking class per turisti, italiani e stranieri. Mi piace tenere viva la tradizione di questo territorio, anche e soprattutto attraverso Villa Monteriolo. Penso sia importante recuperare dimore antiche, sia da un punto di vista di memoria storica che a livello di promozione turistica. 

Che rapporto hai con il territorio astigiano e in particolare canellese?

Ci sono profondamente legata. Anche se ho 61 anni, voglio continuare a valorizzare la mia Canelli, che penso meriti più di quello che ha. Canelli ha tanto, certo, ma è ancora troppo poco conosciuta, così come l'Astigiano. Edifici come Villa Monteriolo o altri penso siano esemplificativi di un territorio bello come il nostro, di cui mi sono innamorata a prima vista. 

Il sole tramonta dalle vetrate in cucina 

Dalle ampie vetrate della cucina di Antonella vedo il sole tramontare. Sono passate ore, eppure non sembra possibile. Mi invita a un evento a gennaio, ma purtroppo devo rifiutare. "Antonella, non ci sono. A gennaio parto per un viaggio in Africa". Dicendole così, si apre un altro mondo. Quello dei viaggi. 

Antonella, parliamo dei tuoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo?

Adoro viaggiare. Fin da bambina avevo la passione per l'Egitto e la sua storia. Mi dissi che il primo viaggio sarebbe stato in Egitto e così è stato, a 19 anni, con i primi soldi guadagnati. Ora ho amici in Egitto, ci vado quando posso. Amo il Mar Rosso. E poi da lì non ho mai smesso di viaggiare. Quando ero un po' più giovane (ride, ndr) andavo via in moto, guidavo una Transalp. Sono andata in Marocco, Giordania, Siria, ho fatto persino tutto il nord Europa in moto. E poi, senza moto, sono stata in Africa, in Grecia, in America, in Canada, in Alaska, in Vietnam, Laos, Giappone, Uzbekistan... I viaggi mi hanno aperto la mente e il progetto del B&B è nato proprio in seguito ai miei giri. Volevo che Canelli avesse una struttura ricettiva che potesse accogliere i turisti così come avrei voluto essere accolta io, da turista all'estero durante i miei soggiorni. 

Viaggi ancora oggi?

Assolutamente sì, sono tornata da poco dall'Islanda, una terra che ho amato. Diciamo che mi mancano pochi posti da visitare nel mondo. Voglio andare in Cina, in Australia, in Brasile e in Russia. Ok, ho 61 anni, e quindi? Continuo ad avere voglia di andare ovunque. Non mi ha mai fermata nessuno, neanche mia figlia piccola, che quando aveva otto mesi era con me alle Seychelles. 

Che meraviglia! Sei una controcorrente anche tu, allora, un po' come tutti quelli di Orgoglio Astigiano...

Già, figlia di una famiglia molto inquadrata, con un lavoro molto impostato in cui però la mia creatività è riuscita a trovare spazio. Sono uno spirito libero, che non ha mai voluto catene. 

I viaggi più belli?

È molto difficile, ma ti direi l'Islanda, quello fatto qualche settimana fa, e poi la Patagonia. 

"Sai che c'è? Voglio andare in Groenlandia prima di diventare troppo vecchia!"

Prossima meta?

Tra poco parto per Stoccolma e poi, sai che c'è? Voglio andare in Groenlandia! Sai, prima di diventare troppo vecchia (ride, ndr)

Vivila questa vita, non limitarti a pensarla!

E qui capisco che Antonella è un esempio meraviglioso di amore per la vita. Come si fa a non amarla, questa vita incredibile? Come si fa a non volerla vivere appieno questa vita? E viviamola davvero, anziché limitarci a pensarla! Per esempio andando a fare quel viaggio, quello che si sogna da sempre. Antonella è una viaggiatrice senza età, senza tempo: un'entusiasta. E io adoro le persone così. Il suo sorriso contagioso mi ricorda che la vita è una grande occasione, per collezionare avventure incredibili ad esempio. 

E quest'occasione, io, non la voglio sprecare. 

Un consiglio ai giovani?

Esprimere la propria creatività, anche se fosse poca. È ciò che dico ogni giorno a mia figlia, che ora vive a Roma, per inseguire il suo sogno: diventare istruttrice di equitazione. 

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

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