Attualità | 13 maggio 2025, 18:01

Prima uscita di Guido Saracco alla guida di Astiss : "Asti può scommettere sull’adattamento climatico"

L’ex Rettore del Politecnico di Torino nominato presidente del Consorzio: "Astiss può diventare il laboratorio internazionale dell’adattamento al cambiamento climatico"

Guido Saracco (Merphefoto)

Guido Saracco (Merphefoto)

L’Asti Studi Superiori si prepara a voltare pagina con un nome di peso alla guida e una visione che guarda dritta alle sfide più urgenti del nostro tempo. Guido Saracco, ingegnere chimico, accademico di spicco e già rettore del Politecnico di Torino, è il nuovo presidente del Consorzio Astiss. La sua nomina è stata ufficializzata nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 13 maggio,  prima della conferenza stampa ospitata presso il Polo Universitario “Rita Levi Montalcini”.

Per Saracco, astigiano d’origine, non si tratta soltanto di un incarico: è un ritorno alle radici, una sfida accettata “per restituire qualcosa a questa terra”, come ha raccontato con emozione, evocando le storie familiari di una madre cresciuta a Mombercelli, figlia del medico condotto.

"Mi sento figlio di questa terra più che di Torino – ha dichiarato – anche se la mia carriera mi ha portato altrove. Ho accolto con convinzione l’invito della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, e degli altri soci del Consorzio, perché credo che Astiss possa fare la differenza, essere uno strumento strategico di crescita per il territorio".

Una doppia scomessa

Nel corso del suo lungo e articolato intervento, Saracco ha tracciato una rotta precisa per il futuro dell’ente: intensificare i rapporti con le imprese locali, potenziare i corsi di laurea professionalizzanti, costruire un’offerta formativa capace di attrarre competenze e studenti da tutta Italia e, perché no, anche dall’estero.

Il cuore della sua proposta, tuttavia, batte forte su un tema che va ben oltre l’educazione universitaria: l’adattamento climatico. "Il Monferrato è una delle aree italiane più esposte al riscaldamento globale – ha spiegato – ed è proprio per questo che può diventare un laboratorio naturale per studiare, sperimentare e insegnare come reagire al cambiamento". L’idea è ambiziosa: creare un percorso magistrale internazionale, interdisciplinare, che unisca scienze, tecnologia, economia e ambiente, capace di attrarre talenti e docenti, con un occhio di riguardo alla filiera agricola e vitivinicola locale, eccellenze già oggi sotto pressione a causa del clima impazzito.

Non una nuova università, ma un polo di eccellenza di respiro internazionale

"Non si tratta di inventare una nuova università – ha precisato Saracco – ma di costruire un hub formativo e scientifico che valorizzi la complementarità tra gli atenei piemontesi e le competenze del territorio. Abbiamo già un corso unico in etnologia ed etnoantropologia, perché non provare a far nascere qui, ad Asti, anche un centro d’eccellenza sull’adattamento climatico?"

Il nuovo presidente non ha nascosto le difficoltà, a partire dai vincoli normativi che ancora pesano sulla flessibilità dei percorsi accademici, ma ha lanciato un segnale forte di apertura alle università partner – Torino, Alessandria, Vercelli – e soprattutto al tessuto imprenditoriale locale. "Serve una massa critica – ha sottolineato – per riportare qui corsi avanzati, aggiornamenti, formazione continua per chi già lavora. Solo così possiamo costruire un ponte tra sapere e sviluppo".

Accanto a lui, il presidente della Fondazione CRAsti Livio Negro ha espresso piena soddisfazione per la nomina, definendola “frutto di un cambiamento profondo nella visione dell’ente” e “punto di partenza di un percorso ambizioso”.

L’Astiss, dunque, cambia passo e guarda lontano. Con Saracco alla guida, il Consorzio si candida non solo a consolidare il proprio ruolo nel sistema universitario piemontese, ma anche a diventare un centro vitale per l’innovazione territoriale. 

E forse, con il Monferrato che diventa il banco di prova delle strategie di resilienza climatica, anche un punto di riferimento nazionale.

Alessandro Franco

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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