C’è un pezzetto di universo che da oggi porta il nome di un sacerdote. L’asteroide 114772 (2002 NM5), scoperto nel 2002 dagli astronomi dell’Osservatorio di Campo Imperatore e dell’Osservatorio di Torino, è stato ufficialmente battezzato “Luca Peyron” dall’Unione Astronomica Internazionale. Una dedica insolita, carica di significato: non per meriti astronomici in senso stretto, ma per aver saputo collegare la contemplazione del cielo con la coscienza collettiva, in chiave scientifica, educativa e culturale.
Il destinatario di questo raro tributo è don Luca Peyron, sacerdote torinese, docente universitario, scrittore e astrofilo. Una figura unica nel panorama italiano, capace di tenere insieme scienza, fede e tecnologia, grazie a un lavoro di divulgazione che mette in dialogo l’osservazione del cosmo con le grandi domande dell’uomo contemporaneo.
Il riconoscimento arriva in concomitanza con l’uscita del suo nuovo libro, “Sconfinato. Nuove cronache di Cieli Sereni” (Edizioni San Paolo, 2025), ideale continuazione del precedente “Cieli Sereni”. In questo nuovo volume don Peyron torna a scrutare le stelle con lo sguardo del pastore, del giurista e del teologo, ma anche con la precisione dell’astrofilo. Un viaggio notturno tra i cieli d’Italia, e dentro le pieghe dell’anima.
«Può essere che la Terra sia così pesante perché non abbiamo ancora visto come il cielo la possa far germogliare?», si chiede in una delle pagine del libro.
L’asteroide a lui intitolato è una carezza dal cielo, come l’ha definita lo stesso sacerdote:
"Quel pezzetto di cielo che ora porta il mio nome mi dice ancora una volta quanta bellezza c’è sopra di noi che ci permette di realizzare opere a beneficio dell’umano. Il mio grazie agli astronomi Maura Tombelli e Fabrizio Bernardi che si sono fatti parte attiva per questa dedica: un gesto che mi sprona a continuare nel mio impegno per il bene comune."
Chi è don Luca Peyron
Classe 1973, don Peyron è sacerdote della diocesi di Torino, dove svolge il suo ministero soprattutto accanto ai giovani. È cofondatore e coordinatore del Servizio per l’Apostolato Digitale, insegna Teologia della trasformazione digitale in diverse università, ed è consigliere scientifico dello Human Technology Lab dell’Università Cattolica. Ma è soprattutto una voce autorevole e originale nel dialogo tra fede, scienza e cultura.
Appassionato di astronomia fin da ragazzo, ha coordinato anche gli aspetti pastorali e culturali della prima missione spaziale della Chiesa Cattolica, “Spei Satelles”, un satellite carico di speranza e spiritualità lanciato in orbita nel 2023.