Cultura e tempo libero | 23 maggio 2025, 09:13

Omaggio ai fossili storici di Valle Andona e al suo studioso Carlo Ludovico Allioni

Al Museo Paleontologico il 30 maggio si apre la mostra che racconta le scoperte del Settecento   

Graziano Delmastro e Vittorio Pane

Graziano Delmastro e Vittorio Pane

Noto agli specialisti, da scoprire per tutti gli altri: a Carlo Ludovico Allioni, medico e naturalista del Settecento, il Museo Paleontologico di Asti dedica una mostra temporanea che sarà inaugurata venerdì 30 maggio nelle Aule didattiche del Michelerio.

Strettissimo il suo legame di studioso, e collezionista, con i fossili della "Valle d'Andona", come ebbe a scrivere sulle etichette dei preziosi reperti: molte di quelle conchiglie costituiranno l'ossatura dell'esposizione astigiana che resterà aperta fino al 28 settembre.

"Dopo la conferenza di marzo in Sala Pastrone - annuncia Marco Maccagno, commissario straordinario del Parco Paleontologico Astigiano - diamo forma al secondo evento della rassegna per i 40 anni della Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande: creiamo occasioni di conoscenza, approfondimenti scientifici e percorsi tra natura e paleontologia per far crescere la consapevolezza sul valore del nostro territorio".

Titolo della mostra: "Carlo Ludovico Allioni e i fossili storici della Valle Andona".

Laureato in medicina a soli 19 anni, l'illustre scienziato (1728-1804) dalle origini astigiane focalizzò presto i propri interessi sulla paleontologia, la botanica (ebbe a confrontarsi anche con Linneo), la mineralogia e fu tra i primi studiosi a dedicarsi ai fossili piemontesi. Li descrisse nell'opera in latino "Oryctographiae Pedemontanae Specimen", primo trattato di paleontologia sui reperti della nostra regione con oltre 65 citazioni dedicate alle conchiglie della "Valle d'Andona".

Uno studio di fondamentale importanza: "Allioni - conferma il direttore del Parco Graziano Delmastro - è stato il primo a tracciare il solco sull'importanza scientifica delle valli astigiane per la paleontologia mondiale: giusto farlo conoscere al grande pubblico".

In mostra una selezione di campioni di fossili, minerali e tavolette litiche originari della collezione di oltre 6 mila pezzi che Allioni mise insieme in anni di ricerche: dopo la sua morte andò dispersa e, secoli dopo, per pura fortuna nel 2009 fu acquisita in parte, e riconosciuta, dal Museo Geologico Sperimentale del Club Alpino Italiano Sezione di Giaveno.

Il resto della storia lo racconterà, alle 17, prima del taglio del nastro, Vittorio Pane, geologo e curatore dello stesso museo. Nella Galleria, al primo piano del Michelerio, l'esperto spiegherà come è nata l'idea della mostra e presenterà la pubblicazione "Labor mirabilis" di cui è uno degli autori. Si tratta della traduzione dal latino dell'opera di Allioni  "Oryctographiae Pedemontanae Specimen" realizzata da interpreti speciali: gli allievi dell'Istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal di Giaveno.

Successivamente, alla presenza dei rappresentanti del Parco e delle autorità, nelle Aule didattiche sarà inaugurata la mostra, cui seguirà la visita guidata di Pane: uno scrigno prezioso tutto da scoprire, con un centinaio di campioni storici e alcune etichette scritte a mano da un infaticabile studioso del Settecento a cui Asti si prepara a rendere omaggio. Ingresso libero.

Cs

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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