L'imminente divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 sta sollevando un'ondata di preoccupazione tra migliaia di cittadini, una decisione che, pur mossa da finalità di sostenibilità ambientale, viene percepita da molti come profondamente ingiusta per le modalità di attuazione. A sollevare la questione è Vittoria Briccarello, consigliera comunale del gruppo di minoranza "Uniti si può", che punta il dito contro la gestione della vicenda da parte degli enti pubblici.
"Siamo sempre in prima linea per la lotta al cambiamento climatico e la tutela ambientale", afferma. "Riteniamo però che gli enti pubblici (Comune e Regione) debbano far la loro parte, e non gravare in toto sulle spalle dei cittadini". La consigliera denuncia con forza come "in oltre due anni, non vi sia stata alcuna adeguata informativa rivolta ai cittadini. Nessuna campagna capillare, nessun coinvolgimento delle comunità locali, nessuna comunicazione chiara su tempistiche, alternative e conseguenze". Molte famiglie, sottolinea, scoprono solo ora che il proprio veicolo, spesso indispensabile per lavoro, scuola o necessità sanitarie, diventerà presto inutilizzabile, senza che siano state previste deroghe o soluzioni accessibili.
Particolarmente critica è la posizione sulla "totale assenza di facilitazioni concrete" per accompagnare questa transizione. Secondo Briccarello: "nessun serio piano di incentivi economici, rottamazioni (250 euro una tantum o il bonus di 100 euro tpl per i possessori) in Piemonte a differenza delle altre regioni, e zero idee sul potenziamento del trasporto pubblico". La consigliera evidenzia come gli orari degli autobus e le linee siano "immobili da anni", l'assenza di parcheggi scambiatori, di una seria piantumazione per migliorare la qualità dell'aria e persino "l'assenza della nostra amministrazione dai tavoli di lavoro intra regionali sulle nuove tratte ferroviarie".
L'esponente di "Uniti si può" definisce tale politica ambientale "miope e ingiusta" poiché "scarica il peso solo sui cittadini meno abbienti, senza offrire alternative reali". Un timore, aggiunge, già manifestato "quando abbiamo visto in giunta firmare il PAESC senza che nessun piano di rigenerazione ambientale urbana sia mai stato presentato, ma mentre anzi si prosegue a consumare suolo in residenziale".
Di fronte a questa situazione, la richiesta è netta: "L’immediato avvio di un piano straordinario di informazione, sostegno economico e mobilità alternativa, affinché la transizione ecologica non sia un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti". Briccarello sollecita inoltre la Regione Piemonte a mettere immediatamente in campo "le misure idonee di compensazione".
"La tutela dell’ambiente fallisce quando non è condivisa - conclude la consigliera - e per questo non può essere perseguita attraverso decisioni unilaterali, che colpiscono le fasce più fragili della popolazione, creando malcontento e rabbia. Serve giustizia ambientale, non imposizione".