Attualità | 02 giugno 2025, 19:25

Si è spento Giuseppe Bergoglio, cugino di Papa Francesco

Aveva 87 anni e viveva a Robella, paese cui si riconducono le prime tracce di avi della famiglia Bergoglio. Martedì i funerali

Un'immagine di papa Francesco

Un'immagine di papa Francesco

A poco più di un mese dalla scomparsa di papa Francesco, un nuovo lutto colpisce la numerosa e ramificata famiglia Bergoglio. Si è spento all'età di 87 anni Giuseppe Bergoglio, appartenente al ramo della famiglia originario di Robella. La sua scomparsa riaccende ancora una volta i riflettori sulle radici italiane del Pontefice e sui legami con la terra da cui partirono i suoi avi.

Giuseppe Bergoglio, che era cugino di settimo grado del defunto pontefice, rappresentava un pezzo di una storia familiare che affonda le sue radici nel tardo '500, quando un certo Messer Giò Giacomo Bergoglio si stabilì per primo a Robella. L'antenato che lega direttamente Giuseppe a Jorge Mario Bergoglio è però Giovanni Battista Bergoglio, nato nel piccolo centro astigiano nel 1665. 

La discendenza rimase unita fino al '700, quando i fratelli Gioanni Giacomo Bergoglio e Gioanni Battista Zenone Bergoglio presero strade diverse: il primo restò in paese, mentre il secondo si trasferì a Portocomaro. Proprio da quest'ultimo ramo sarebbe poi discesa la famiglia che, quasi due secoli più tardi, emigrò in Argentina, dando i natali al futuro Papa.

Oltre a Giuseppe, i cui funerali sono in programma domani mattina alle 10.30 nella chiesa del paese, il legame del pontefice con l'Astigiano è testimoniato anche da altre figure parentali a lui più prossime. Tra queste, la più nota è certamente Carla Rabezzana, novantaquattrenne di Portocomaro, che negli anni ha avuto modo di ospitare più volte Jorge (che lei italianizzava in "Giorgio") Bergoglio prima della sua elezione a Pontefice. 

A riprova del profondo legame tra i due, Portacomaro è stata la prima tappa della visita privata che il Santo Padre ha fatto nell'Astigiano, quando fece visita anche all'altra cugina Delia Gai e al marito nella loro abitazione di Tigliole.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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