Attualità | 02 luglio 2025, 09:54

Crisi del settore e prospettive future: l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato fa il punto a Santo Stefano Belbo

Consumi in calo, difficoltà nei mercati esteri e stoccaggi pieni: i vertici del Consorzio Asti DOCG incontrano i sindaci del territorio per fare il punto e discutere le strategie per affrontare l’emergenza vitivinicola

Crisi del settore e prospettive future: l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato fa il punto a Santo Stefano Belbo

Martedì 24 giugno si è tenuta a Santo Stefano Belbo, presso la Sala del Consiglio Comunale, l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato. Un appuntamento molto partecipato, che ha visto la presenza di numerosi amministratori locali, molti dei quali anche produttori vitivinicoli, insieme ai vertici del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti, rappresentati dal presidente Stefano Ricagno e dal direttore Giacomo Pondini.

L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente dell’Associazione, Pietro Cirio, che ha sottolineato l’importanza di questi momenti di confronto e di deliberazione condivisa. Il vicepresidente Luca Luigi Tosa ha quindi illustrato l’ordine del giorno, che ha previsto l’approvazione del conto consuntivo 2024 e del bilancio di previsione 2025, con la conferma della quota sociale invariata rispetto agli anni precedenti. Tutti i punti sono stati approvati all’unanimità.

Mercato in affanno: cali significativi per Asti e Moscato d’Asti

Il focus dell’Assemblea si è poi spostato sulla situazione di mercato, presentata dal direttore Giacomo Pondini. I dati relativi ai primi mesi del 2025 mostrano un calo complessivo del 10,48% nei contrassegni, con una flessione marcata per l’Asti (-16,53%) e più contenuta per il Moscato d’Asti (-1,17%). Preoccupano in particolare i dati sull’export: l’Asti perde il 70% sul mercato tedesco, il 30% su quello russo, e registra cali anche in Polonia e Italia. Leggeri segnali positivi arrivano da Regno Unito e Francia.

Diverso il quadro per il Moscato d’Asti, che negli Stati Uniti registra un incremento di circa 800 mila bottiglie, mentre negli altri mercati si osserva una sostanziale tenuta con lievi perdite.

Il presidente del Consorzio, Stefano Ricagno, ha spiegato come il settore stia attraversando una fase caratterizzata da forte instabilità e ciclicità. Il calo dei consumi a livello globale, stimato intorno al 4%, si somma alle difficoltà legate alla situazione geopolitica ed economica internazionale. In particolare, la crisi economica tedesca ha ridotto drasticamente le importazioni, passando dai 30 milioni di bottiglie degli anni ’90 agli attuali 6 milioni.

Rese, stoccaggi e distillazione: le sfide imminenti

Preoccupazioni anche per la prossima vendemmia, attesa tra pochi mesi. Il Consorzio ha comunicato che al momento non è ancora stato definito il quadro delle rese, anche in considerazione delle giacenze ancora presenti presso cantine e vinificatori. Il tema sarà affrontato in sinergia con l’Assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, in vista di una strategia condivisa per il comparto vitivinicolo piemontese.

Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla presenza sul mercato di uva Moscato non rivendicata come DOCG, che rischia di disincentivare le aziende dal puntare sul valore aggiunto dei prodotti certificati Asti e Moscato d’Asti. La riduzione delle rese potrebbe essere una soluzione, ma secondo Ricagno non deve diventare un alibi per rinunciare alla promozione del vino di qualità.

Entro l’estate è previsto un confronto a livello ministeriale, nel quale si valuteranno eventuali misure straordinarie, tra cui anche la distillazione di crisi.

Asti Rosé e Viticoltura Eroica: guardando al futuro

Non sono mancate, tuttavia, note di ottimismo. Il direttore Pondini e il presidente Ricagno hanno annunciato che prosegue l’iter per l’introduzione della versione Rosé dell’Asti, destinata a rappresentare una nuova opportunità sul mercato.

In chiusura, il vicepresidente Tosa ha annunciato la volontà dell’Associazione di organizzare a Moncucco un incontro pubblico per discutere le tematiche affrontate, con uno spazio dedicato anche al Registro della Viticoltura Eroica, che oggi include 110 ettari. Nessuna novità, invece, sul fronte della proposta di estensione dell’area produttiva avanzata dal Comune di Asti: dopo l’incontro del 4 marzo non ci sono stati sviluppi né nuove comunicazioni da parte del Consorzio.


 

Redazione

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