Attualità | 03 luglio 2025, 12:06

Giovani, scuola e sicurezza: l’Artom e la Questura di Asti fanno squadra

Concluso il progetto PCTO: Simone Gianotti e Pasquale Emanuele protagonisti di un mese di formazione informatica nella Polizia di Stato

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin

Si è chiusa nei giorni scorsi un’esperienza che ha lasciato il segno.  Simone Gianotti e Pasquale Emanuele, studenti delle classi 4ªDI e 4ºAL dell’I.T.I.S. “Artom” di Asti, hanno svolto un percorso di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) all’interno della Questura di Asti, grazie a una convenzione firmata lo scorso 31 ottobre tra la Polizia di Stato e l’istituto tecnico.

All'interno della convenzione, anche una serie di incontri che hanno visto la partecipazione di diverse specialità della Polizia per 9 incontri con una trentina di classi dell'Istituto, sia nella sede di Asti che di Canelli. 

Un mese, 150 ore di tirocinio, per mettere alla prova le competenze acquisite sui banchi di scuola e confrontarsi con un ambiente professionale dove l’informatica è una colonna portante.

Il questore Marina Di Donato ha raccontato con entusiasmo quanto questa collaborazione, sotto la supervisione dell'ispettore Alessandro Nasi, sia stata preziosa: “Ci piace raccontare esempi positivi come questo. Simone e Pasquale non solo si sono dimostrati all’altezza della situazione, ma hanno portato competenza e cultura. Si sono divertiti, hanno lavorato con noi sull’aggiornamento dei sistemi informatici e persino offerto un piccolo ‘refresh’ su Excel ai nostri colleghi, che hanno molto apprezzato. È stato un modo concreto per avvicinare i giovani alle istituzioni e sfatare certi preconcetti. Per un mese sono stati la mia squadra, e devo dire che è stato davvero bello”.

Poi ha aggiunto: “Questa collaborazione è nata non solo come momento formativo, ma anche per far conoscere da vicino ai ragazzi il nostro lavoro, che spesso appare distante. Così invece ci si capisce meglio e si superano barriere e stereotipi”.

Il grazie della scuola

Anche il dirigente scolastico dell’Artom, Franco Calcagno, ha voluto sottolineare l’importanza di questa esperienza:
“Ringrazio la Questura per aver accolto i nostri studenti e aver permesso loro di vivere qualcosa che è andato oltre i soliti obiettivi scolastici. È stato un modo per avvicinare i ragazzi a un contesto che magari non immaginavano potesse riservare opportunità lavorative, anche come tecnici informatici. Un’esperienza che li aiuta a capire meglio il mondo che li aspetta e che li invita a guardare oltre i cliché”.

La voce dei ragazzi

Per Simone Gianotti e Pasquale Emanuele, i veri protagonisti di questo mese, è stato un percorso intenso e ricco di stimoli. “Per me è stata una bellissima esperienza”, ha detto Simone, “perché ho potuto vedere da vicino e mettere in pratica quello che ho studiato in questi anni, grazie anche all’ispettore Alessandro Nasi che ci ha seguito passo passo e ci ha fornito tutto il materiale per lavorare”. Pasquale ha aggiunto:
“È stato un tirocinio molto diversificato, che ci ha permesso di vedere tanti aspetti del lavoro in Questura. Io ho seguito con particolare interesse la revisione dei portali web interni, un progetto che mi appassiona molto e che ho proposto io stesso. È stato davvero bello poterlo realizzare qui”.

Quando gli è stato chiesto che cosa si portano a casa, hanno risposto senza esitazioni: “La gestione del tempo. Qui tante persone avevano bisogno del nostro aiuto per problemi tecnici, ma allo stesso tempo dovevamo completare i nostri compiti. Imparare a organizzare tempi e priorità è stata la lezione più grande”.

Un percorso che guarda avanti

Alla fine tutti concordano: questa collaborazione tra la Questura di Asti e l’Artom ha funzionato così bene che merita di essere ripetuta. Non solo per le competenze informatiche messe in campo, ma perché ha saputo creare un ponte tra scuola, istituzioni e futuro lavorativo.

Come ha concluso il questore Di Donato: “Ci piacerebbe continuare su questa strada, perché quando i ragazzi entrano nelle nostre sedi capiscono meglio chi siamo e cosa facciamo. E magari, un domani, qualcuno di loro potrà scegliere di unirsi a noi, con lo stesso entusiasmo che hanno dimostrato in questo mese”.

Alessandro Franco

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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