La Lega stoppa il blocco ai diesel Euro 5 nei Comuni del Piemonte sotto i 100mila abitanti. Dal 1° ottobre 2025 questo tipo di mezzi potrà continuare a circolare nei capoluoghi di provincia di Cuneo, Biella, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbania) ed in tutta le cittadine sopra i 30mila abitanti come Grugliasco, Collegno, Rivoli, Alba, Moncalieri, Settimo Torinese, Pinerolo...).
La Commissione Trasporti ha approvato un emendamento del Carroccio, a prima firma di Riccardo Molinari, che "salva" dal blocco le medie realtà: al momento resta colpita solo Torino. Ad annunciare l'importante novità la capogruppo della Lega in Commissione Trasporti della Camera Elena Maccanti ed il collega Alessandro Benvenuto.
I Comuni "salvi"
"Abbiamo innalzato - spiegano - da 30 mila a 100 mila abitanti la soglia sotto la quale i Comuni possono essere soggetti a limitazioni della circolazione. Questo significa che in Piemonte e in particolare nella provincia di Torino, tranne in capoluogo, saranno esclusi per sempre dai blocchi tutti i Comuni, come Venaria, Beinasco, Settimo Torinese, Rivoli e molti altri, inizialmente penalizzati dalle soglie precedenti. Con il rinvio di un anno consentiamo poi alle Regioni di introdurre misure alternative, non ideologiche ma efficaci, in modo da non applicare mai più e del tutto il blocco”.
“Abbiamo evitato una misura profondamente iniqua che avrebbe colpito il ceto medio, ossia chi non ha la possibilità economica di cambiare auto da un giorno all’altro per inseguire una transizione green imposta e ancora piena di limiti”, concludono Maccanti e Benvenuto.
Biglia: "Soddisfatti, il blocco avrebbe colpito le fasce più deboli"
"Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che rinvia di un anno il blocco per i veicoli diesel Euro 5 che sarebbe scattato il 1° ottobre". Ad affermarlo la consigliera regionale di Forza Italia astigiana Debora Biglia e i consiglieri Annalisa Beccaria, Franco Graglia, Davide Buzzi Langhi, Mauro Fava, Franco Graglia, Paolo Ruzzola.
"Era evidente che se la norma fosse entrata in vigore avrebbe causato gravi problemi nella nostra regione con ben 250mila vetture fermate, equivalenti all’8% del parco circolante. Si parlava di vetture immatricolate anche nel 2015, è impensabile fermare auto di appena dieci anni con i costi che hanno le automobili: significava colpire le fasce più fragili della popolazione che non si possono permettere di cambiare l’auto. E tutto mentre i dati sull’inquinamento ci dicono che le misure alternative al blocco stanno dando risultati concreti portando ad un abbattimento delle emissioni in aria".