Cultura e tempo libero | 05 settembre 2025, 15:43

Torna a Canelli “Ungà, la parola che conquista”

Per il terzo anno consecutivo, la “turma Ungà” e Bruna Bianco guidano una giornata dedicata alla poesia, con percorsi per ragazzi e lo spettacolo “Bruna e Ungà: una storia d’amore”

Giuseppe Ungaretti e Bruna Bianco

Giuseppe Ungaretti e Bruna Bianco

Giunta al terzo anno, la “turma Ungà” - il gruppo di volontari che, accanto a Bruna Bianco, mantiene vivo a Canelli il ricordo del poeta Giuseppe Ungaretti - organizza, per venerdì 19, una giornata che trasformerà la città in un paesaggio abitato dalla poesia.
Durante l’appuntamento “Ungaretti: La parola che conquista”, la comunità farà risuonare i versi del poeta, con l’obiettivo di trasmetterli anche alle nuove generazioni, intrecciando letteratura, esperienza e territorio.
 

Il progetto nasce da una storia d’amore vera, quella di Bruna Bianco, originaria di Cossano Belbo e cresciuta tra Canelli e San Paolo del Brasile, e Giuseppe Ungaretti, che conobbe nel 1966, a San Paolo.
Lei aveva 26 anni, lui 78, ma, nonostante l’età, tra i due nacque un legame profondo, intenso, raccontato in oltre 400 lettere intrise di poesia, riflessioni e tenerezza. Un amore che portò per due volte Ungaretti a Canelli, città dove oggi - grazie all’impegno instancabile di Bruna - la sua eredità letteraria rivive, soprattutto attraverso i più giovani.

Un percorso dedicato anche ai ragazzi

Ad aprire la giornata saranno gli studenti della scuola secondaria di primo grado insieme alla professoressa Annamaria Tosti.

“Dopo l’esperienza coi sassi e le foglie volevamo proseguire questo viaggio mentale e reale - racconta Tosti - Durante le tappe si affronteranno vari temi delle poesie di Ungaretti e ad ogni tappa verrà consegnato un oggetto che riempirà lo zaino”.

Durante la mattinata, infatti, i ragazzi partiranno dalla piazza della scuola media, ognuno con sulle spalle uno speciale zainetto fornito per l’occasione: non uno zaino qualunque, ma un oggetto simbolico, impreziosito da un logo originale disegnato dall’artista Gian Carlo Ferraris, destinato a riempirsi tappa dopo tappa lungo un cammino che è al tempo stesso fisico e simbolico.

Il percorso si svilupperà lungo la via storica di Canelli, la Sternia o “via degli Innamorati”, fino a Villa Ungà, luogo significativo, legato alle due visite di Ungaretti in città, nel 1968, insieme a Bruna, che accoglierà i ragazzi, anticipando il momento finale: la ricomposizione collettiva di un puzzle poetico, che darà vita a una poesia di Ungaretti. Il risultato di questo percorso sarà arricchito da un filmato realizzato direttamente dai ragazzi, proiettato in occasione dell’evento serale.

(Giuseppe Ungaretti e Bruna Bianco in Municipio a Canelli)

“Bruna e Ungà: una storia d’amore”

A conclusione degli appuntamenti legati a Ungaretti, alle 21, la chiesa di San Leonardo ospiterà lo spettacolo “Bruna e Ungà: una storia d’amore”, scritto da Elena Capra e interpretato dagli studenti delle scuole superiori di Canelli, che racconteranno, attraverso lettere, immagini e filmati d’epoca, l’intimità di quel legame straordinario tra due anime distanti per età e geografia, ma unite dalla forza di una parola che, ancora oggi, conquista.


 

Redazione

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
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