Ha regalato al Borgo Don Bosco una vittoria attesa da 29 anni. Giovanni Atzeni, detto Tittia, è il protagonista del Palio di Asti 2025. Al termine della corsa ha parlato con la voce rotta dall’emozione, ricordando il lavoro di un anno intero e la fiducia di un borgo che non ha mai smesso di credergli.
Giovanni, alla vigilia avevi detto che questo doveva essere l’anno della svolta. Possiamo dire che la svolta è arrivata?
Sì, qui a Don Bosco è stato davvero un bivio. Sono tanti anni che corro per loro, non ti nego che a volte mi ero quasi arreso. Non perché mancasse la fiducia, anzi: sono persone meravigliose, ma il risultato non arrivava. Quest’inverno mi hanno convinto a restare, a crederci ancora. Abbiamo lavorato tutto l’anno, a partire dalla mossa, e quello che si è visto oggi è il frutto del lavoro che hanno fatto loro in tutti questi anni.
In tanti dicevano che la batteria poteva essere l’ostacolo più difficile, più ancora della finale. Sei d’accordo?
Forse sì, forse la batteria era persino più dura. Ma sai, con i cavalli è sempre tutto da scoprire. Non è la prima volta che un cavallo cambia faccia tra batteria e finale. L’importante era passare il turno, e poi nella corsa decisiva il cavallo è andato facile, leggero.
Nella prima batteria, quella falsa, sei partito benissimo: sembravi già in testa. Ti sei accorto che il cavallo girava bene fin dall’inizio?
Sì, nella prima si era mosso molto bene, ero davanti e avevo buone sensazioni. La seconda è stata più complicata, ma poi in finale ha fatto la grande corsa, quella che tutti sognavamo.
Un ultimo pensiero per il borgo gialloblù?
Io devo dire grazie a loro: questa vittoria è tutta del borgo.
