Politica | 22 ottobre 2025, 07:10

Il Consiglio regionale celebra la prima Giornata dell’ascolto per prevenire solitudine e abbandono sociale

L’iniziativa riunisce istituzioni e terzo settore per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’ascolto come strumento concreto di inclusione

Il Consiglio regionale celebra la prima Giornata dell’ascolto per prevenire solitudine e abbandono sociale

Ieri, il Consiglio regionale ha presentato la prima Giornata regionale dell'ascolto per la prevenzione e il contrasto alla solitudine e all'abbandono sociale, riunendo istituzioni e il terzo settore nella battaglia contro la solitudine e l'emarginazione dei più fragili.

L’incontro è stato un’occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, mettendo in pratica una delle finalità della legge approvata lo scorso luglio, nell’intento di organizzare campagne informative istituzionali volte a far conoscere i servizi erogati dagli enti pubblici e dagli enti del terzo settore che operano nel campo dell'ascolto come strumento di contrasto alla solitudine e all'abbandono sociale.

"La Giornata dell’ascolto ci ricorda che, prima di ogni decisione, prima di ogni provvedimento, c’è sempre una persona da comprendere. L’ascolto è il primo atto di rispetto verso chi vive una fragilità e il punto di partenza di ogni percorso di cura e attenzione - ha dichiarato Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale - È la più alta forma di servizio pubblico: richiede tempo, empatia e responsabilità. Con la legge, da poco approvata, il Piemonte compie un passo avanti importante nel riconoscere l’ascolto come strumento concreto per contrastare la solitudine e l’abbandono sociale. Il Consiglio regionale vuole essere la casa di tutte le voci, ma soprattutto di quelle che faticano a farsi sentire. Perché solo una politica che sa recepire può davvero essere rappresentativa".

Infatti, secondo quanto segnalato dal Rapporto globale della Commissione sulle Relazioni sociali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale sono circa 871 mila o morti per solitudine e isolamento sociale, come ha spiegato il consigliere regionale e primo firmatario della legge, Silvio Magliano: "Nel 2023 circa 7mila persone si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, con un aumento del 24% rispetto al 2022. Infine, uno studio dell’Università del Piemonte Orientale ha sottolineato il ruolo cruciale di solitudine e isolamento nei meccanismi di incidenza e progressione della malattia in soggetti affetti da disturbi cardiovascolari e, in alcuni casi, anche da patologie oncologiche. Alla luce della gravità di questi dati, ho voluto proporre una legge, approvata all’unanimità e frutto di un confronto con gli enti del terzo settore, che rende il Piemonte la prima regione ad accendere un faro sul tema dell’abbandono sociale".

A proseguire negli interventi sono stati alcuni esponenti del terzo settore, realtà attive in Piemonte per la prevenzione e il contrasto della solitudine e del disagio sociale che ne consegue, ovvero Caritas, Telefono Amico e La Tazza Blu.

"L’esperienza della rete Caritas in Piemonte – 16 Caritas diocesane, circa 300 Caritas parrocchiali – evidenzia la centralità e l’urgenza dell’ascolto, base del percorso di accompagnamento delle persone fragili - ha dichiarato Pierluigi Dovis, referente Caritas Torino - Oltre 3 mila volontari impostano la relazione di aiuto a partire dall’emersione dei vissuti, delle speranze, delle storie personali. Dall’ascolto empatico si genera l’indirizzo a servizi ed agenzie. Le migliaia di ore annuali negli oltre 200 centri di ascolto sul territorio e le altre azioni di servizio dicono come sia urgente favorire una mentalità diffusa di ascolto interpersonale, possibile ad ogni cittadino, fatto di reti relazionali corte. Senza queste l’ascolto 'specialistico' rischia di non raggiungere l’obiettivo inclusivo che ridona fiducia alle persone".

Successivamente, la presidente di Telefono Amico Torino, Maria Assunta Fazio, ha ricordato come, da oltre sessant’anni, l’associazione rappresenti un punto di riferimento per chi attraversa momenti di solitudine e difficoltà emotiva, offrendo un ascolto attento, sensibile e privo di pregiudizi, in un contesto di anonimato e rispetto: “Dal periodo del Covid in avanti, le richieste di aiuto sono aumentate, si tratta di persone di ogni età e condizione. Ci telefonano anzitutto uomini, mentre tramite chat si rivolgono a noi i più giovani, ma le risorse non bastano, riusciamo a rispondere solo a parte delle richieste. Per questo organizziamo di regola due corsi l’anno per formare nuovi volontari e a breve ne partirà uno. Il nostro obiettivo è semplice ma fondamentale: esserci, sempre, per chi ha bisogno di parlare. Anche un ascolto può salvare una vita".

La presidente dell’associazione La Tazza Blu odv, Rocchina Stoppelli, ha poi ricordato che l’organizzazione, nata nel 2019 in ricordo di Giulia, una ragazza di 17 anni morta per suicidio, si dedica alla prevenzione del suicidio giovanile, contrastando il silenzio e lo stigma e promuovendo l’ascolto e il supporto.

Infine, Stoppelli ha sottolineato che il suicidio non è una scelta, ma la conseguenza di una sofferenza insopportabile. Ha inoltre richiamato l’attenzione sui dati Istat, secondo cui tra il 2019 e il 2022 in Italia i suicidi (15.196) hanno superato le vittime di incidenti stradali (11.600). Nel periodo compreso tra il 2003 e il 2022 si sono registrati 2.667 suicidi tra i 20 e i 24 anni, 1.392 tra i 15 e i 19 anni, 174 tra i 10 e i 14 anni e persino 7 casi tra bambini di 5-9 anni: “Numeri che rappresentano un campanello d’allarme, un richiamo collettivo alla responsabilità. Occorre infatti costruire tutti insieme un piano nazionale di prevenzione del suicidio, efficace e tempestivo, capace di intercettare precocemente il disagio e offrire risposte concrete".

Redazione


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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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