Cronaca | 24 ottobre 2025, 08:25

Dalle confische alla condanna: quasi 27 anni per Emanuele Lo Porto

Dopo il sequestro di beni per oltre due milioni di euro, il tribunale di Asti condanna il pregiudicato per tentato omicidio, estorsione e rapina

Immagine dal sequestro beni (Carabinieri di Asti)

Immagine dal sequestro beni (Carabinieri di Asti)

Pochi giorni dopo il sequestro di beni per oltre due milioni di euro disposto dalla Dia e dai carabinieri (Leggi QUI), Emanuele Lo Porto è stato condannato dal tribunale di Asti a quasi 27 anni di carcere (26 anni e 8 mesi) per una serie di reati gravi che hanno segnato la cronaca giudiziaria astigiana.

Il blitz patrimoniale

L'operazione delle forze dell'ordine aveva colpito duramente il patrimonio di Lo Porto, ritenuto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Nel mirino degli investigatori erano finiti immobili di pregio, tra cui una villa con piscina e campo sportivo e un appartamento in città, intestati a Lo Porto o ai suoi familiari. La misura patrimoniale era scattata a seguito di approfondite indagini che avevano evidenziato la sproporzione tra le disponibilità economiche ufficiali e il tenore di vita del soggetto.

La condanna: un catalogo di reati

Il tribunale ieri ha inflitto una condanna esemplare a Lo Porto per tentato omicidio, estorsione e per la rapina nella villa Santero, episodio particolarmente violento avvenuto nel 2018 che aveva scosso l'opinione pubblica locale. Secondo l'accusa, Lo Porto era a capo di un gruppo criminale dedito a estorsioni, pestaggi e altri episodi che hanno caratterizzato la cronaca nera astigiana degli ultimi anni.

La rapina nella villa era stata condotta con particolare ferocia, terrorizzando le vittime e dimostrando la spregiudicatezza del gruppo. Gli episodi di estorsione documentati dagli inquirenti avevano evidenziato un sistema organizzato di intimidazioni e violenze finalizzate al controllo del territorio e all'accumulo di ricchezze illecite.

Un doppio colpo alla criminalità

Il sequestro patrimoniale seguito dalla pesante condanna rappresenta un doppio colpo inferto dalle autorità giudiziarie all'organizzazione criminale. Da una parte, la confisca dei beni priva il gruppo delle ricchezze accumulate attraverso attività illecite; dall'altra, la condanna allontana definitivamente dalla società il presunto capo dell'organizzazione.

Redazione

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Elisabetta Testa

Da giovane giornalista creativa, scrivo di persone dalle storie incredibili, che hanno Asti nel cuore, che ne conservano un dolce ricordo, che qui ci hanno messo radici e che, orgogliosamente, fanno conoscere la nostra città in altre terre.
Orgoglio Astigiano è la storia di un salto, personale e professionale; è un invito a riscoprire se stessi attraverso le testimonianze di chi ce l'ha fatta.
Orgoglio Astigiano per me è sinonimo di scelta: la mia e quella degli altri.
Per questo ho voluto scrivere in prima persona ogni articolo della rubrica, convinta di riuscire a portare anche te nel mio mondo.
Requisiti richiesti? Bisogna lasciarsi andare. Più che farti intervistare, ti devi guardare dentro. Senza aver paura di raccontarmi ciò che ci troverai...

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