Sanità | 28 ottobre 2025, 14:27

Donazione della cappella dell'ospedale all'ambulatorio del Cardinal Massaia

L'apparecchiatura arricchisce la dotazione del servizio e aiuta i pazienti con patologie reumatologiche

Donazione della cappella dell'ospedale all'ambulatorio del Cardinal Massaia

L'Ambulatorio infermieristico territoriale, situato al piano -1 del presidio ospedaliero Cardinal Massaia, ha ricevuto un'importante donazione: una nuova poltrona per infusioni di lunga durata.

Il dono proviene dalla Cappella dello stesso ospedale, rappresentata dal cappellano don Giancarlo Iraldi, che ha formalizzato la consegna. Si tratta di un gesto di grande sensibilità che arricchisce la dotazione del servizio e avrà un impatto concreto sulla qualità dell'assistenza.

Alla presentazione ufficiale della nuova poltrona erano presenti diverse figure chiave dell'Asl At. Insieme a don Iraldi, hanno partecipato la direttrice del distretto Asl AT, Elena Tamietti, e la coordinatrice infermieristica dell’ambulatorio, Marilena Pavan, accompagnata dalle sue colleghe. Presenti all'incontro anche Tiziana Bruno, responsabile Assistenziale e della Continuità Ospedale-Territorio nell'ambito della direzione delle Professioni Sanitarie, e la reumatologa dell'Asl At, Claudia Vanzo.

La nuova poltrona garantirà un maggiore comfort ai pazienti che devono sottoporsi a terapie infusive, che durano diverse ore. Questo tipo di trattamento è necessario, ad esempio, per la cura di alcune patologie reumatologiche, i cui pazienti beneficeranno direttamente di questa nuova attrezzatura.

Redazione

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Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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