Attualità | 23 novembre 2025, 10:27

Cinquant’anni dopo, Valleandona ha abbracciato don Luigi Berzano

Presentato ieri il libro “Spiritualità viandante” e celebrata una storia di comunità lunga mezzo secolo

Don Luigi Berzano

Don Luigi Berzano

Era la notte di Natale di cinquant’anni fa. Alle 23 in punto, in una Valleandona fatta di poche case, un campanile e un rio nel cuore dell’Astigiano, arrivava don Luigi Berzano. Sul taccuino, la sua prima messa da parroco nella chiesa di Nostra Signora Assunta. Attorno a lui un gruppetto di bambini e ragazzi, gli stessi che oggi sono padri e madri sessantenni e amici di una vita.

La presentazione del volume

Ieri pomeriggio, nell’Aula Magna UniAstiss del Polo Rita Levi-Montalcini, si era tenuta la presentazione del libro “Spiritualità viandante – Orizzonti di senso nell’epoca secolare”, scritto da don Luigi e pubblicato da Editrice Bibliografica. Un testo firmato non solo dall’autore, ma idealmente anche dagli amici e dalle famiglie che lo hanno accompagnato nel suo cammino pastorale.

L’iniziativa era stata promossa dal Comitato “50 anni in Valle”, nato per custodire e rilanciare la testimonianza del sacerdote. I promotori avevano spiegato che si trattava di “un’occasione preziosa per riflettere sui temi della spiritualità e del senso, in un tempo che ci interpella profondamente”.

Nella presentazione ufficiale si leggeva il desiderio di “accrescere ancora di più il nostro legame di riconoscenza, di amore e di gratitudine” e di “immaginare il futuro”.

Una sala piena, un affetto corale

L’incontro era stato coordinato da Carlo Cerrato e aveva richiamato oltre 200 persone. Dopo i saluti delle autorità e del Vescovo, erano arrivati i contributi – in presenza e in video – di studiosi e amici di don Luigi: Massimo Introvigne, Enzo Pace, Giuseppe Giordan, Oreste Aime e l’antropologa Lia Zola.

Quest’ultima aveva introdotto il momento più rievocativo, dedicato alle battaglie ambientali degli anni Ottanta. Avevano preso la parola Livio Negro, Fiora Chiusano e Alessandra Fassio, ricordando le lotte contro le discariche di Valleandona e Vallemanina. Mobilitazioni che, vent’anni più tardi, avevano portato alla tutela dell’area, oggi Riserva e Parco naturale riconosciuto dalla Regione Piemonte. Un patrimonio paleontologico unico, simbolo di quelle “Valli del mare” tanto care a don Luigi.

Il parroco che pensò in grande

Nel corso degli interventi erano state rievocate le innumerevoli imprese portate avanti da don Berzano e dai suoi parrocchiani: iniziative sociali, culturali, spirituali, ambientali, perfino battaglie giudiziarie.

Il sacerdote, ricordando i suoi primi giorni, aveva descritto Andona come “un simbolo della natura ancora preservata dall’inquinamento diffuso”, un invito ad abbandonare i numeri e le solitudini dell’individualismo. “Un altro modo di amarsi – spiegava – e un’altra speranza in cieli e terre nuove”.

E mentre la sua carriera accademica correva – sociologo, docente, studioso, autore e coeditor di riviste internazionali – don Luigi non si era mai allontanato dalla sua comunità. Viandante nello spirito, sì, ma sempre parroco di Valleandona.

Dopo le testimonianze, erano intervenuti gli abitanti della parrocchia, raccontando mezzo secolo di vita condivisa. Poi i ragazzi della Comunità si erano stretti attorno a lui in un abbraccio collettivo.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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