Cultura e tempo libero | 16 aprile 2024, 13:48

Mostra omaggio ad Amelia Platone nel trentennale della sua scomparsa

Dopo l'inaugurazione di sabato pomeriggio, l'esposizione rimarrà visitabile tutti i giorni fino al 26 maggio

La locandina della mostra

La locandina della mostra

Nel trentesimo anniversario della scomparsa, la Fondazione Eugenio Guglielminetti rende omaggio alla personalità di Amelia Platone (Asti 1927-1994), figura di spicco nel panorama artistico e culturale. Docente e attiva protagonista del Secondo Dopoguerra, Platone fu tra i fondatori della Società Promotrice Belle Arti di Asti e di Torino, nonché della Galleria d’Arte “La Giostra” di Asti. Inoltre, ricoprì il ruolo di consulente per i Beni Artistici del Comune di Asti.

Sabato 20 aprile 2024, alle ore 17, presso la sede della Fondazione Eugenio Guglielminetti in Palazzo Alfieri (Asti, corso Alfieri 375), verrà inaugurata la mostra “Amelia Platone. La linea tracciata”. L’evento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Asti Musei, il Comune di Asti, la Provincia di Asti, e gode del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dell’Assicurazione Reale Mutua - Agenzia di Asti, e della Banca Reale. La mostra sarà visitabile fino al 26 maggio 2024, tutti i giorni dalle 10 alle 19.

Il progetto espositivo, curato da Marida FaussoneEugenia e Rita Castellana, presenta una selezione di trentacinque opere appartenenti a collezioni private. Tra queste, si trovano disegni, incisioni su linoleum, acquarelli e tempere su carta. Alcune storiche testimonianze furono già esposte durante la mostra “Amelia Platone. Tematica di quattro decenni”, tenutasi presso il Centro Comunale di Cultura della Città di Valenza dall’8 dicembre 1990 al 6 gennaio 1991.

Durante gli anni di frequenza all’Accademia Albertina (1948-1952), Amelia Platone ricevette i Premi Avondo e Uberti. Il maestro Felice Casorati intuì le sue naturali doti compositive: il “segno sensibile” e la “costruzione armonica, sostenuta”. L’artista rielaborò la ricerca espressiva in diverse tecniche, tra cui l’incisione, appresa dalle prime lezioni di Filippo Scroppo e consolidata sotto la guida di Marcello Boglione e Mario Calandri.

L’attuale allestimento presenta preziosi disegni, come il “Volto” del 1951 (carboncino su carta) e il “Tavolo da tè” del 1954 (disegno ad olio su carta), insieme a incisioni significative come “Gente per strada” (1952, incisione su linoleum, tiratura 15 esemplari) e “L’attaccapanni” (1952, incisione su linoleum, tiratura 15 esemplari). Queste opere documentano la quotidianità della vita umana e trasmettono un profondo messaggio di partecipazione sociale, dignità individuale, impegno etico e civile.

Gli acquarelli e le tempere, come “Il camion azzurro” (1953), “Il semaforo” (1953), “La finestra aperta” (1956), “Figura sul divano” (1957), e “Bambina addormentata” (1965), rivelano intense gamme di colori. Questo universo tonale accompagna la percezione di Amelia Platone del mondo circostante, dai sottili margini degli spazi alle architetture ambientali, dai profili delle figure all’intensità delle emozioni e dei gesti.

L’osservazione del reale, approfondita tra il 1957 e il 1964 durante i soggiorni in Puglia e in Sicilia, si riflette nella potenza timbrica delle gamme cromatiche alla luce mediterranea. Negli anni successivi, l’adesione di Amelia Platone ai linguaggi realisti si manifesta in dipinti ad olio e sculture in terracotta, con una predilezione per figure di anziani e donne mature, ritratte nel rigore architettonico di piccole borgate periferiche, così come giovani madri e adolescenti nell’intimità degli interni domestici.

L’attività creativa si è snodata lungo quattro decenni, intensi di esperienze esistenziali ed artistiche, in costanti partecipazioni a rassegne in Europa, esposizioni personali in prestigiosi centri italiani e mostre antologiche, tra cui si ricordano Cerrina Monferrato, 1982; Valenza Po, 1990; Asti, Battistero di San Pietro, 1993. Tra i numerosi allestimenti postumi: Comune di Asti, Zonta Club I. di Asti, antologica, Battistero S. Pietro 2002; Comune di Asti, Fondazione Eugenio Guglielminetti, antologica, Battistero di S. Pietro 2009 e personale nel ventennale della scomparsa “Amelia Platone. Il tempo negato. Ricordi di Sicilia”, Fondazione Eugenio Guglielminetti, Asti 2014; Città di Nizza Monferrato, Associazione Davide Lajolo, Palazzo Crova 2017; incontro artistico “A Casa di Amelia”, Montemagno 2019; “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone”, Fondazione Eugenio Guglielminetti, Asti 2020; “Realtà-Forza e poetica nelle opere di Amelia Platone”, Spazio Arte La Rocca Casa Prunotto, Costigliole d’Asti 2022. Tra le recenti rassegne: “L’altra metà: la donna nell’arte”, Casa Francotto, Busca 2023. 

Sue opere sono custodite presso collezioni private e pubbliche, tra cui: Musei Civici di Asti, Alba, Suzzara; Acqui Terme; Casale Monferrato; Senigallia; Valenza Po; Ente Regionale del Trentino Alto Adige, Assemblea Regionale Siciliana, Museo Arti figurative di Volgograd; Museo di Bellinzona; Raccolta Disegni e Stampe “Timpanaro” Università di Pisa; Biblioteca Nazionale di Roma; Biblioteca Nazionale di Firenze; Biblioteca Comunale di Ancona; Biblioteca Nazionale di Bucarest; Fondazione Cassa di Risparmio di Asti; Cassa di Risparmio di Palermo; Banca Popolare di Novara; Direzione AGIP Vienna; Casa del Popolo di Canelli; ANPI di Asti; Collezione Cesare Zavattini, Roma; Collezione Dino Villani, Milano; Collezione “Luigi Bosca per l’Arte”, Canelli; Collezione Fondazione Eugenio Guglielminetti, Asti; MUSARMO, Mombercelli; Collezione Davide Lajolo; Accademia Albertina di Torino. 

La mostra sarà visitabile dal 20 aprile al 26 maggio 2024 tutti i giorni dalle 10 alle 19.

Info: www.museidiasti.com; www.comune.asti.it; museoeugenioguglielminetti.it

Redazione

Leggi tutte le notizie di VIVIAMO IN UN POSTO BELLISSIMO ›

Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium