Musica | 15 maggio 2025, 09:35

Delta V: "Il mondo è pieno di 'nazisti dell’Illinois', noi rispondiamo con la musica" [INTERVISTA]

Alla vigilia del loro live astigiano, la band pioniera della musica elettronica d'autore si racconta tra provocazione, innovazione sonora e l'importanza di non fare scelte scontate

Delta V: "Il mondo è pieno di 'nazisti dell’Illinois', noi rispondiamo con la musica" [INTERVISTA]

Trent'anni di carriera e non sentirli, o forse sentirli tutti e trasformarli in nuova energia creativa. 

I Delta V, pionieri della musica elettronica d'autore italiana, tornano a far parlare di sé con l'irriverente tour "Nazisti dell’Illinois" e la pubblicazione dell'omonimo singolo. La storica band milanese, composta dai membri fondatori Carlo Bertotti e Flavio Ferri insieme alla voce di Marti, promette un'esperienza live inedita, con un repertorio rivisitato in una veste sonora definita "sorprendente e immersiva", costruita come un vero e proprio DJ set che attinge alle influenze di una vita. 

In occasione del loro imminente concerto astigiano, in programma sabato 18 maggio allo Spazio Kor, abbiamo avuto il piacere di approfondire con loro la genesi di questo nuovo capitolo, il significato dietro scelte artistiche audaci e come si preparano a stupire ancora una volta il loro pubblico.

Prima di lasciarvi all'intervista, vi ricordiamo che i biglietti sono disponibili presso la biglietteria dello Spazio Kor (aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e martedì e giovedì anche al pomeriggio dalle 15 alle 18) al costo di 15 euro. È possibile acquistarli anche online sul circuito webtic.it al costo di 15 euro più 2 euro di diritti di prevendita.


Il tour "Nazisti dell’Illinois" celebra 30 anni di carriera. Come è nato questo progetto e come si lega al vostro percorso artistico?

L’ ultimo nostro album “Heimat” risale oramai al 2019 ed in questi anni il mondo è cambiato enormemente. Era ora di dire qualcosa di nuovo e quale occasione migliore del trentesimo compleanno del gruppo? Direi che “nazisti” e tutti gli altri pezzi che seguiranno sono un’evoluzione naturale del precedente album.
 

Nella nota stampa di presentazione del tour si legge che anche i vostri brani storici verranno presentati in nuova veste sonora. Potete descriverci questo rinnovamento e gli elementi che lo caratterizzano?

Abbiamo sempre riarrangiato i nostri pezzi per proporli dal vivo con un vestito differente. Questa volta abbiamo voluto anche dare un’idea di quello che abbiamo ascoltato nel corso degli anni e quindi abbiamo inserito nei nostri brani samples o cover di pezzi che per noi sono importanti.

La scaletta del live è costruita come un DJ set, mixando vostri brani con campionamenti e sequenze. Come funziona questo processo creativo e quali sono gli elementi chiave che emergono?

Abbiamo arrangiato i brani prendendo spunto da campionamenti di brani che amiamo e con un lavoro di taglia, incolla, cambia tonalità e incastra abbiamo creato una sorta di puzzle sonoro dove chi ascolta deve indovinare cosa appartiene a chi.

La vostra discografia include spesso delle cover. Come scegliete questi brani e quale valore aggiunto portano alle vostre produzioni e alla vostra identità musicale?

Abbiamo fatto 6 cover in 6 album. Scegliere i brani è sempre stato un processo spontaneo, senza calcoli occulti. Da “Se telefonando” di Mina fino a “Io sto bene” dei Cccp ci siamo messi in gioco senza complessi e a volte giocando un po’ con il fuoco. Direi che non abbiamo mai fatto scelte facili o scontate.
 

Il titolo "Nazisti dell’Illinois" è un chiaro rimando al cult “The Blues Brothers”. Al netto della importante componente musicale che caratterizza quel film di Landis, che ragionamento è stato fatto a monte di questa canzone? Che messaggio volete ‘far passare’?

Il mondo oggi è pieno di "nazisti dell’Illinois” che si agitano e farneticano senza saperne il perché. Il conformismo impera e l’esortazione a bruciare le classifiche è un invito a pensare con la propria testa.

Gabriele Massaro

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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