Domenica 18 maggio, al Diavolo Rosso di Asti, si è tenuto un incontro di quelli che restano addosso a lungo: intenso, partecipato, carico di emozioni autentiche. L’associazione culturale astigiana Cuba Libri ha invitato Valentina Mastroianni, scrittrice e divulgatrice, a presentare i suoi tre libri: “La storia di Cesare”, “Voleremo sopra la paura” e l’ultimo uscito, “Sarò i tuoi occhi”. Un evento che ha registrato il tutto esaurito, segno tangibile della necessità di momenti di confronto genuino e ispirazione condivisa.
Valentina, conosciuta online come @la_storia_di_cesare, ha dialogato con Gaia Mussa e Carlotta Bianco, rispettivamente presidente e segretaria dell’associazione Cuba Libri, portando il pubblico in un viaggio coraggioso e coinvolgente tra le pagine che raccontano la storia della sua famiglia, e in particolare di Cece, il suo terzo figlio. Cece vive con la neurofibromatosi, una malattia genetica che Valentina smonta come “rara” solo a parole: uno su 2500-3000 bambini nasce con questa diagnosi. Dai suoi libri emerge una narrazione intima e straordinariamente trasparente di disabilità, educazione, sport, terapie, sanità, ricerca e, soprattutto, della capacità di guardare oltre le apparenze.
Quello che Valentina riesce a insegnare – ed emozionare – con le sue storie è che la cecità non dev’essere vissuta come un limite, ma come uno sguardo diverso sul mondo, capace di aprire a nuove relazioni e diversi modi di percepire la realtà. La sua è una visione luminosa e fiera, che trova la forza nel valorizzare la gratitudine, nei piccoli gesti di ogni giorno e nella ricerca instancabile della felicità, anche quando la vita sembra negarla.
L’incontro, più che una semplice presentazione di libri, si è trasformato in uno scambio sincero e ricco, come la cultura dovrebbe essere sempre: nutriente, umana, mai scontata. Cuba Libri, insieme ai volontari e al pubblico, ha realizzato un momento di vera comunità, ribadendo che il dialogo, la vicinanza e l’empatia sono gli strumenti più potenti per superare le barriere.
Chi ha partecipato è tornato a casa con uno sguardo più aperto e consapevole. Perché la felicità non è una meta da raggiungere una volta per tutte, ma una scelta quotidiana di resistenza dolce e coraggiosa. Ed eventi come questo sono la prova che un mondo migliore si costruisce, una storia vera alla volta, fianco a fianco.