Attualità | 24 maggio 2025, 14:49

Una vita per gli altri: trent’anni di impegno, memoria e futuro per la Protezione Civile di Canelli

Nata dopo l’alluvione del 1994, la squadra di volontari festeggia tre decenni di attività tra testimonianze, emozioni e nuovi progetti, nel ricordo di Franco Bianco e dei valori del volontariato

Era il 1995 l’anno in cui veniva a nascere il Gruppo Volontari Protezione Civile di Canelli, una squadra sorta dalla tragica alluvione che colpì la città e la nostra provincia nel novembre del 1994.

 Oggi, si festeggiano i trent’anni di vita di una squadra che si è costruita nel tempo, ponendo in primo piano i valori del volontariato e il desiderio di essere sempre più preparati per aiutare la popolazione del territorio e non solo.

 Proprio a celebrazione di questi ideali e a ricordo di tutti coloro che hanno contribuito, questa mattina, la Protezione Civile di Canelli ha voluto raccontare la propria storia, i propri protagonisti e le proprie conquiste, in un evento di festa con cittadini, volontari e istituzioni.

 

“Grazie per tutto quello che fate. Quando a Canelli si parla di Protezione Civile, si accende sempre un campanello - ha dichiarato in apertura la sindaca, Roberta Giovine, ricordando soprattutto Franco Bianco, tra i fondatori della Protezione Civile di Canelli, ma soprattutto un “grande amico” per la città - Se dobbiamo cercare dei supereroi, non andiamo al cinema, ce li abbiamo qua”.

 I pensieri rivolti a Franco Bianco sono stati numerosi e ricchi di emozione, ricordi di una persona che ha dedicato la vita al volontariato, non solo contribuendo alla nascita questa realtà, ma stando sempre in prima linea sia nell’ordinario sia nelle emergenze, un esempio per tutti i colleghi, soprattutto i più giovani, sempre presi sotto la sua ala.

 Una storia che, anche grazie a lui, è destinata a proseguire, come ricorda il vicepresidente Stefano Martini, ripercorrendo gli ultimi dieci anni di attività, fatti di emergenze, ma anche di crescita, con nuove attrezzature e nuove persone.

“È un anniversario per noi, non un traguardo - racconta emozionato - Ci sono nuovi obiettivi e nuove responsabilità. Ciò che ci permette di aiutare e portare supporto alle persone è la nostra presenza: il fatto di essere vicini ai cittadini”.

Un lavoro reso possibile dalla grande attività che il gruppo svolge sul territorio, ma anche grazie all’implementazione di nuove tecnologie e nuove forze, come quelle della recente unità cinofila, arrivata a fine 2024.

Un viaggio, questo, che ha reso il reparto canellese un’eccellenza nazionale, venuta al mondo dal tragico fango del ‘94, come ricorda l’allora sindaco Oscar Bielli, ringraziando i Vigili del Fuoco di Trento che portarono aiuti e un’organizzazione che da lì a poco avrebbe fatto da base per la nascita di questa squadra di volontari.

 

“E’ una festa che ci ricorda perché sono nati e perché c’è stato un percorso - ha detto nel suo intervento il presidente della Provincia, Maurizio Rasero - Da astigiano ho condiviso, nel '94, la situazione dei canellesi. Quel momento tragico per il nostro territorio è stato uno stimolo a livello nazionale: l’Italia tutta si è accorta che c’era tanta gente di buona volontà e di gran cuore, ma impreparata. Il cuore e la volontà non bastavano, allora nasce il modello di Protezione Civile, che è un’eccellenza nazionale”.

 Rasero ha poi rammentato la grande organizzazione della Protezione Civile della provincia, di cui quella canellese è un esempio: “I nostri gruppi non intervengono solo più a livello locale, ma vanno addirittura all’estero. Abbiamo fatto un’evoluzione, si sta facendo sempre più prevenzione e preparazione della popolazione: le campagne di prevenzione sono fondamentali”.

Tra le altre istituzioni erano presenti i rappresentati dei Comuni di Canelli, Nizza Monferrato, Calamandrana e Castelnuovo Belbo, oltre al presidente del coordinamento regionale Roberto Bertone, il presidente territoriale Franco Castagna e l’assessore regionale con delega alla Protezione Civile Marco Gabusi, che ha ricordato quanto i volontari lavorino per rendere le cose più semplici, quando, come e dove sia richiesto.

“Quello spirito del 1994 di copiare chi è venuto ad aiutarci, capire la gente, è stato fondamentale - ha continuato Gabusi - Io penso che ci sia già un proseguo: noi abbiamo visto il nostro futuro, la voglia di allargare i nostri discorsi e anche di discutere, ma non si dimentica l’obiettivo”.

Preceduti dalla chiusura istituzionale del vicesindaco Mauro Stroppiana e dell’assessore Claudio Riccabone, a concludere l’appuntamento è stato l’intervento del Lions Club Nizza-Canelli, che ha annunciato l’apertura di una raccolta fondi, in collaborazione con la Protezione Civile, per donare cani guida a persone non vedenti.

Il progetto dell’addestramento di cani, che possano aiutare persone con difficoltà visive, fa parte delle azioni di volontariato promosse dai Lions, che negli anni, tramite il centro di addestramento a Limbiate, sono riusciti a donarne oltre duemila.

Una raccolta che le due associazioni hanno deciso di fare in ricordo di Franco Bianco, a testimonianza di quanto la sua vita sia stata un esempio all’interno della comunità: "La raccolta fondi per l’addestramento di un cane guida sarà per una persona sfortunata - ha concluso la presidente dei Lions Nizza-Canelli, Luisella Foti - Questo viene fatto in memoria di una persona che ha dedicato la sua vita al volontariato”.

Francesco Rosso

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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