Smettere di vedere la persona con disabilità solo dal lato assistenziale e far in modo di attuare una sua autonomia. Partendo dal costruire città che permettano a tutti di superare le barriere. Un cambio di passo, in primis culturale. Specie in una città, quella di Torino, dove ancora il 75% degli esercizi presenta ancora difficolta di accesso per le persone con disabilità. I miglioramenti ci sono stati, ma moltissimo resta ancora da fare.
Il progetto "Una città per tutte le stagioni della vita"
Con questi presupposti è nato il progetto “Una città per tutte le stagioni della vita – Dall’accoglienza all’eliminazione delle barriere architettoniche”, promosso dalla CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà in collaborazione con la Regione Piemonte.
“Una società che non lasci indietro nessuno deve tenere conto di tutte le esigenze - sostiene l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone - Per questo motivo siamo in prima linea per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il fatto che anche il personale tecnico della Regione Piemonte maturi una sensibilità sempre maggiore su questi temi, ci avvicina al raggiungimento del risultato”.
Un focus particolare sulla disabilità
Tra le iniziative promosse il progetto “Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità”, portato avanti dall’Associazione Nuova Generazione per il Bene Comune e da WeGlad in collaborazione con la CPD, è stato realizzato con il supporto del bando regionale per il “Sostegno a progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo Settore” e con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Politiche sociali, integrazione socio-sanitaria, emigrazione, cooperazione internazionale, contrasto all’usura, gestione dei beni confiscati, politiche abitative, familiari e per l’infanzia.
Il progetto ha puntato a sensibilizzare dipendenti e amministratori pubblici sull’accessibilità, promuovendo l’uso di un linguaggio rispettoso verso le persone con disabilità. Tra gli obiettivi principali: la mappatura delle barriere architettoniche grazie a un “Mappathon” tramite l’app WeGlad, con il coinvolgimento di circa 200 dipendenti regionali e il supporto di Luca Argentero come testimonial. Premiati i tre migliori “mappatori”. L’iniziativa, sostenuta dal Terzo Settore, mira a trasformare la disabilità in un tema centrale e condiviso nelle politiche pubbliche.
Una mappatura delle barriere architettoniche
Tra gli obiettivi centrali del progetto, la mappatura delle barriere architettoniche che ha visto il coinvolgimento attivo di numerosi dipendenti della Regione Piemonte. Con il sostegno del testimonial Luca Argentero per 1 Caffè Onlus, i partecipanti hanno preso parte a un Mappathon, sfida digitale promossa tramite l’app WeGlad, segnalando gli ostacoli incontrati lungo il percorso casa-lavoro.
In particolare sono 2.000 gli ostacoli evidenziati, di cui 1.600 sono barriere architettoniche di vario tipo e 400 riguardano episodi di mala sosta.
Inoltre la Regione Piemonte ha finanziato i Comuni per la realizzazione dei PEBA, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, con l’obiettivo di rendere accessibili edifici e spazi pubblici. Sono state 377 le candidature, con 142 finanziamenti attivati. Al convegno di oggi in sala della trasparenza sono stati presentati alcuni progetti già avviati, tra cui quelli di Torino, Venaria Reale, Asti e Moretta.